Rosario Bonaccorso| contrabbasso
Dino Rubino| flicorno
Enrico Zanisi | piano
Alessandro Paternesi | batteria
“A Beautiful Story” è il nome del nuovo progetto discografico di Rosario Bonaccorso che uscirà il 27 Gennaio 2017 per l’etichetta Jando Music/Via Veneto Jazz.
Dopo l'ultimo capitolo "Viaggiando" firmato nel 2015 sempre per Jando Music/Via Veneto Jazz, la lunga storia musicale di Rosario Bonaccorso prosegue, arricchendo il suo percorso discografico, di band-leader e compositore. “A Beautiful Story” apre un nuovo capitolo nel percorso musicale di Rosario Bonaccorso, dopo la trilogia scritta sul tema del viaggio (Travel Notes, In Cammino e Viaggiando) questa volta vengono esplorati i momenti di vita e i sentimenti, l’età.. che avanza, l’amore che vive, il passato, l’amicizia e tante altre “Storie”
Ho la fortuna di vivere la vita che sognavo fin da ragazzo - afferma Rosario - e forse, questa è la mia vera “Beautiful Story”. Per trasformare e fissare in musica queste fotografie di vita, Bonaccorso ha lasciato che la melodia uscisse da sola, libera e ispirata.
Questo cd ne è il risultato.
Le dodici composizioni da lui firmate per "A Beautiful Story", che è anche la title track dell’album, conquistano fin dal primo ascolto, la musica sorprende, spazia e ci trasporta in quel suo raffinato universo personale, dove si rinnova la forza della scrittura di Bonaccorso, che conquista l’ascolto per profondità e bellezza.
Per questo nuovo lavoro discografico il contrabbassista ha chiamato al suo fianco Dino Rubino al flicorno, Enrico Zanisi al pianoforte e Alessandro Paternesi alla batteria. Tre giovani “leoni” del jazz italiano già apprezzati nel panorama europeo. C’è una magia speciale nella direzione musicale e nel suono raffinato di questo quartetto, in cui spicca quel gusto tutto italiano di creare musica, di cui Rosario Bonaccorso da tempo è apprezzato rappresentante e portavoce.
“.. Fin dalla prima nota suonata insieme – ricorda Bonaccorso - si è creato immediatamente un rapporto umano e musicale straordinario. Quando suoniamo sento che la freschezza improvvisativa, la conoscenza della tradizione,la libertà espressiva, la maturità e un po’ di pazzia, si fondono insieme e soprattutto, abbiamo creato un nostro suono, questo era quello che cercavo. Quando poi rifletto che ognuno di loro ha trent’anni meno di me, penso a quanto sia meravigliosa la nostra vita artistica ed il linguaggio del jazz; in un momento si cancellano le età, la mia e la loro, e rimane solo quel che si ha da dire in modo puro..”