BROWBEAT “No Salvation” (Vacation House/Self) Non mi piace spargere zizzania, alimentare polemiche o lanciarmi in esternazioni provocatorie, però è certo che se un gruppo (magari quasi buono, ma assolutamente normale) come i Linea 77 ha trovato dimora stabile addirittura presso la Earache, allora i Browbeat dovrebbero finire su Victory o Roadrunner in meno di un minuto. E un simile discorso potrebbe essere esteso ad altri gruppi che incidono per la sempre più intraprendente Vacation House di Rudy Medea. Con ciò non sto criticando i Linea 77 (contento per loro che sono riusciti a stipulare un contratto mondiale importante, pur se la Earache, salvo casi sporadici - vedi Godflesh - è sul viale del tramonto), però voglio esaltare i cinque ragazzi di Modena che hanno dato alla luce un debutto sulla lunga distanza con le “palle”. Nove pezzi che spazzano via e annichiliscono i Crackdown (sempre per rimanere in Italia e sempre per dire le cose come stanno) sena darvi il tempo di fiatare, non solo grazie alla potenza devastante del suono o all’esecuzione al cardiopalmo, ma per l’intensità dei brani e per l’elevata qualità, oltre che varietà strutturale, pur restando all’interno di un ambito ben preciso. Dove per ambito ben preciso intendo un sound pesante, che prende spunto tanto dalla nuova scuola hardcore quanto dal post metal (senza però, per fortuna, farsi trascinare nei vortici che hanno inghiottito troppi cloni dei Korn). Ogni porzione sonora è una randellata che cala sulla schiena dell’ascoltatore procurando fratture multiple. Un tiro pazzesco dall’inizio alla fine, non una sola traccia da scartare. Non credo di dover aggiungere altro!