La band romana ha da poco concluso il tour nei club, che li ha portati in 12 club del centro e del nord Italia in soli due mesi: ora si appresta a tradurre la propria attitudine alternative rock, declinandola nei palchi di tutta Italia, a colpi di chitarre distorte e solide batterie, per un sound che, forte dei testi in italiano, ammicca al panorama internazionale.
“Un giorno all’alba”, il disco d’esordio dei Sanlevigo, è un concept-album dedicato alla fine di un amore, alla rabbia, allo sconforto e all’inevitabile rinascita. A unire le canzoni, al di là della radicata attitudine pop-rock e un’attenzione quasi maniacale ai suoni, la teoria delle cinque fasi del lutto di Kubler Ross, considerata la fondatrice della psicotanatologia, secondo cui gli stati emozionali che ogni essere umano attraversa nella perdita sono la negazione, la rabbia, il patteggiamento, la depressione e l’accettazione.
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La narrazione, quasi si trattasse di un sogno, procede al contrario: a partire dai ricordi, ricostruisce i pensieri, le esperienze e il percorso d’accettazione del protagonista, alternando sensazioni, momenti di lucida consapevolezza e brevi interventi della persona amata, rappresentata dalla voce di Alessia Amendola. Assecondando una climax discendente, si passa dalle canzoni più aggressive, dove l’altro viene pensato come l’unico responsabile della situazione, per passare ai toni più morbidi della rassegnazione, quando la colpa viene attribuita prima al destino, poi al tempo e infine alla casualità degli eventi.
Ogni brano offre molteplici chiavi di lettura, collegate sia alla vicenda narrata che alle opere letterarie o drammaturgiche che l’hanno ispirata, dal Don Giovanni di Mozart al Cantico dei cantici dell’Antico Testamento, dai sonetti di Shakespeare alle poesie di Walt Whitman.
“Questo album, pieno di chitarre distorte e di un’inequivocabile ricerca sonora, strizza l’occhio soprattutto a un panorama alt-rock internazionale. Il concept-album dei Sanlevigo potrebbe essere letto come un romanzo di formazione, ovvero un romanzo in cui il protagonista ripercorre il suo passato, non senza dolore, ma cerca di liberarsi dal peso dello stesso. Un’evoluzione umana e sicuramente artistica fa da sfondo a tutto il tappeto narrativo e sonoro. E quindi arriva un nuovo giorno, il bagliore di una nuova mattina e finalmente “Un giorno all’alba” trova la sua completa espressione ed espressività.”
16 luglio – Reggio Emilia – Teranga Bii Festival
6 agosto – Alvito (FR) – Fata Verde Liri
8 agosto – Palmi (RC) – Officine Balena
9 agosto – Marina di Gioiosa Ionica (RC) – Blue Dahlia
22 agosto – Fossombrone (PU) – Kuma
25 agosto – Biella – BollediMalto