Nel 2007 l'etichetta Boring Machines pubblica l'omonimo esordio discografico, colonna sonora di un'oscura e immaginaria notte senza fine tra le strade e le paranoie della vita metropolitana.
Nei successivi anni, attraverso altri due dischi usciti per l'etichetta trevigiana (“A forest dark”, “They made us climb here”) e un'amalgama onirica di elettronica, basso, batteria, sax, trombone e tastiere, il gruppo ha ispezionato l'interazione tra musica e immagini, realizzando soundtrack per visual, performance e film. Ha musicato il film muto "L'inferno" del 1911 e l'opera di Derek Jarman "In the shadow of the sun" e ha partecipato a festival audiovisivi come Imago, Video Sound Art e Scirocco.
Ora un nuovo viaggio, “How far can you see?”, edito da Dissipatio e in arrivo a fine gennaio 2023. Oltre quaranta minuti di ambient, dark-jazz e psichedelia che risucchiano in una spirale narcotica e infuocata. Per osservare il mondo mentre si brucia lentamente, lontano da tutti. Ma fino a dove riesci a vedere? Dove sono le tue radici? E quanto sono profonde? Dove ti fermerai? Lontano. Più di quanto si possa vedere.