Sbanebio, esce il “Glitter Album”C’è il White Album dei Beatles, il Black Album dei Metallica, e il “Glitter Album”, l’ultima fatica degli “Sbanebio”, gruppo fiorentino dedito a sonorità “tropical glam rock”, con la loro bizzarra miscela di ritmi esotici, rock’n’roll e cabaret. “Siamo il più grande gruppo tropicalglamrock perché è un genere che abbiamo inventato noi”, dicono, con l’ironia tipica che li contraddistingue.
Sul solco di gruppi quali “Elio e Le Storie Tese” e degli “Skiantos” (con cui hanno collaborato), per il loro terzo lavoro, gli Sbanebio, a cinque anni dal precedente “Santi subito”, pur mantenendo il loro mix sonoro (rock’n’roll, funk, ska) virano verso sonorità più elettroniche e da dance floor, complice anche il nuovo assetto della band, capitanata da Tommaso “Buccia” Bucciarelli alla voce, e formata da Marco “Alu” Alunno (basso e cori, autore di molti testi e musiche), Stefano “Steve Laboga” Nucci (chitarra solista), Tommi “PicchiaForte” Baggiani (batteria), Matteo “I’ Giovane Matte” Ignesti (chitarra e cori), Emanuele “Ghinazz” Cencini (tastiere/synth e cori) e Jonathan “Jonny” Chianucci (tromba).
La capacità di divertirsi e far divertire attraverso “l’arte sublime del non prendersi mai sul serio” è l’anima del gruppo, perché, innanzitutto, gli Sbanebio sono amici, e questa è la loro forza.
L’album, composto da 11 brani e da un intro, è autoprodottoanticipato dall’uscita del primo video della canzone “Caramelle”, visibile al link https://www.youtube.com/watch?v=hSFcJTkdeZ4&feature=youtu.be. Le riprese sono state realizzate dalla troupe italo-giapponese diretta da Naoki Goffi; dai toni comici, il video gioca con ironia sulla sensualità femminile.
Sempre coloratissimi nei testi, ironici e surreali nell’abbigliamento e nelle ritmiche esplosive, lo show degli Sbanebio è un potente cocktail di ironia, improvvisazione, poesia onirica, paradossi e colpi di genio, uno spettacolo “per ballare, divertendosi”.
Come per la musica, anche le tematiche del “Glitter Album” sono varie. L’alienazione nella società moderna di “Twist’n Gym”, la critica al sistema d’informazione in “Studio Aperto”, il mutamento nei ruoli di coppia al tempo dei social in “Cenerentola” sono raccontati con ironia pungente, riprendendo lo stile della comicità toscana, da “Amici Miei” fino a Carlo Monni e Francesco Nuti. Perché “Il vernacolo toscano ha modi di dire che riportano esattamente alla cultura e alla vita fiorentina, a cui ci ispiriamo”.
Nel nuovo lavoro appaiono molto importanti le fasi di pre produzione, grazie all’aiuto di Basilio Ruggero, e post produzione, affidata alle sapienti mani di Samuele Cangi (“Nothing For Breakfast”, “Passogigante”), mentre la fase di masterizzazione è stata realizzata da Tommaso Bianchi, noto per aver lavorato con molti artisti tra cui Elio e le Storie Tese.
Dicono gli Sbanebio: “Sono due anni che prepariamo questo nuovo disco, intensamente negli ultimi sei mesi. Sono entrati nel gruppo Matteo Ignesti (che viene da un’estrazione punk) e Emanuele Cencini, alle tastiere e synth, che era un fan della zona di Pienza e si è trasferito a Firenze per noi! A causa dei cambiamenti di elementi del gruppo, abbiamo dovuto ritrovare la giusta alchimia per lavorare nella nuova maniera. Suonare live il proprio repertorio è un conto, ma nella composizione ci vuole un collegamento. Il repertorio è matematica, ma per scrivere ci vuole creatività e condivisione di idee, e ciò non è affatto scontato. Musicalmente e melodicamente siamo felici perché con questo Glitter Album siamo riusciti a raggiungere una sintonia perfetta tra tutti i componenti del gruppo. Dall’ultimo album, siamo cambiati: le sonorità, con l’ingresso dei synth e delle tastiere, sono meno grezze, e siamo molto colpiti dal risultato finale, da come sono arrangiati i pezzi”.
Aggiungono: “Come siamo cambiati noi, così, dal 1999, anno della nostra formazione, è cambiato tutto il mondo musicale. Prima i gruppi si formavano e facevano una gavetta di concerti, diventavano musicisti insieme, proponendo musica originale. Ora invece assistiamo a gente preparata musicalmente che diventa musicista su costruzione di altri. Molto spesso oggi i cantautori vengono assemblati da major, e quindi vien meno la parte creativa musicale, con gli artisti pilotati sin dall’inizio per proporre un prodotto musicale. Troviamo che ci sia un appiattimento generale in questo intendere la musica quasi esclusivamente come business. Invece il business deve venire dopo aver imparato a tirar fuori creatività e arte. E poi i giovani sono molto preparati da un punto di vista “matematico” musicale (abbiamo esperienze dirette di insegnamento), conosciamo ragazzi con molta preparazione e voglia ma che hanno difficoltà a stare insieme, a fare gruppo e che hanno timore a tirare fuori la propria personalità. Invece, è il gruppo a raggiungere un risultato, e noi Sbanebio lo sappiamo bene”.
Gli Sbanebio si sono formati nel 1999, da un gruppo di cinque amici; hanno inciso il proprio disco d’esordio, omonimo, nel 2005, diventando presto menestrelli del rock italico nella sua sfaccettatura più ironica e trasgressiva, talvolta funky, ska, reggae o hip-pop secondo le esigenze delle loro rocambolesche liriche. Con questa bizzarra miscela di ritmi esotici, rock’n’roll e cabaret, il “circo” Sbanebio è diventato padrone indiscutibile della scena musicale fiorentina e toscana ma non solo. Gli Sbanebio, infatti, si sono esibiti anche in Europa, in particolare in Spagna e in Irlanda, suonando con musicisti quali Bosco, Trastorners e Cerebral ma soprattutto Ian I Brow e The Pogues. Nel 2006, sono stati fra i primi gruppi europei a varcare la frontiera dell'Albania post-comunista. Hanno suonato con Skiantos, Vallanzaska, Bandabardò, Après La Classe, Bobo Rondelli, Street Clerks e altri molti artisti italiani. Nel 2010 hanno pubblicato il loro secondo disco dal titolo “Santi subito”, accolto dalla critica e dal pubblico con grande entusiasmo ma più volte contestato per il brano “Papa boys”, spesso censurato nel web.