MARIA SCHNEIDER ORCHESTRA Allégresse Già allieva di Bob Brookmeyer, assistente di Gil Evans arrangiatrice di Woody Herman e Mel Lewis, Maria Schneider ha fondato la sua prima orchestra nel 1989. I suoi dischi precedenti Evanescence (1994) e Coming about (1996) hanno avuto ottime recensioni e allettanti nomination ai Grammy Awards. Questo nuovo album dedicato alla danza e al movimento, due passioni della bionda bandleader newyorkese, conferma le sofisticate doti di orchestratrice attenta a creare climi sospesi dolci e forti allo stesso tempo. Gli insoliti impasti di fiati affascinano per il lirismo soffice alla ricerca dell'estasi. La musica della Schneider ammalia in sordina per le lievi trame a colori pastello distillate a ritmo sognante che finisce per insinuarsi sottopelle come un prodigioso sortilegio. Anche se i ricordi di altre orchestre affiorano inevitabili da Gil Evans a Carla Bley e, soprattutto, al mitico Claude Thornhill, la Schneider è insuperabile e abbastanza personale nella sua inaudita delicatezza di timbri. Un disco conturbante, suonato da eccellenti musicisti, che riconcilia con il jazz per bigband, ultimamente un po' in ribasso.