789bet new88 j88 33win fun88 bongdalu xoilac tv 79king 789win kqxsmn kqbd rong bach kim xsmtr i9bet go88 cwin m88 j88 33win fun88 bongdalu xoilac tv 79king 789win kqxsmn
Scopri tutte le informazioni di scott laurent band, concerti, spettacoli, date eventi, tour, biglietti
Scopri i concerti in italia e in europa Milano - Bologna - Roma - Palermo - Torino - Pesaro - Firenze - Rimini

Live Bands

SCOTT LAURENT BAND

Scopri tutto su scott laurent band, concerti, eventi, news e molto altro!

SCOTT LAURENT BAND Gone è il terzo episodio della giovane rock band di Minneapolis e da subito si presenta come il più maturo, compatto, entusiasmante disco della loro breve carriera: Scott questa volta è uscito alla scoperto, ha firmato da solista il disco (lui che da sempre era l'anima ed il cuore del gruppo) e si candida nuovamente come uno dei più credibili eredi della classica iconografia "Blue Collar-Rock". SCOTT LAURENT- GONE CLUB DE MUSIQUE 2001 Prima o poi doveva succedere: l'anima pulsante del progetto Scott Laurent Band è chiaramente sempre coincisa con il suo leader, per cui non sorprende che il nuovo lavoro esca a titolo solista, anche se alle spalle resta essenziale il lavoro del gruppo, che nell'occasione è stato completamente rivoluzionato nella sua line-up. Il cambio di rotta è percettibile e Gone si presenta come il disco definitivo di Scott, quello della maturità compiuta, oltre ad essere una delle più eccitanti e schiette uscite rock di stagione, che conferma ed amplifica il talento di questo giovane rocker di Minneapolis. Il sound è compatto, granitico, con una produzione (Patrick Tanner) difficilmente assimilabile agli standard di una indipendente, anche se, a differenza di quello che sarebbe potuto accadere con un improbabile interessamento di una major, per Gone non si è cercato di smussare gli angoli e di comprimere l'energia della band. Per questo ed altri motivi il disco parla ancora una volta la lingua della migliore tradizione blue-collar, mischiando il gesto epico della E-street Band e l'artiglieria rock dei Replacements con ballate da grandi orizzonti, spunti pop ed una costante ricerca della melodia. Le atmosfere generali non smentiscono i tratti distintivi della musica di Scott, un incrocio di rabbia e nostalgia, tra il crudo approccio del rock'n'roll e la dolcezza della folk music. E' un classico del rock stradaiolo americano, nell'accezione più nobile del termine, perchè sa colpire al cuore sia con la delicatezza di una chitarra acustica, sia con la foga di un'elettrica, passando dalle tonalità morbide ed avvolgenti di You're the one, dolcissima ballata in apertura di disco, e Will you be mine al rock'n'roll serrato della stessa title track o di One Chance, Waste of time e Memorial day. I'm Ok ed Elvis possiedono orizzonti tipicamente springsteeniani e specialmente la prima è quasi imbarazzante nel rileggere il pathos rock della E-street band. Blinding light ha tutto il potenziale di una grande ballata rock, di quelle che Bob Seger riusciva ad infilare una ventina d'anni fa, dove l'incastro di piano e chitarra (complimenti al nuovo arrivato Andy Lucia) è fondamentale nel donare quel senso di epicità al brano. Kids prosegue il discorso, con qualche tonalità pop in più, che si svela definitivamente nella conclusiva, corale, The first cut is the deeper: pop-rock semplice e diretto, genuino quanto la passione che guida da sempre Scott. E' di personaggi di questa natura che il rock'n'roll ha ancora bisogno per non perdersi in pericolose e snervanti polemiche sul suo futuro. SCOTT LAURENT BAND - BETTER OFF CLUB DE MUSIQUE 1998 Miglioramento visto ad un passo dalla piena maturità per uno dei dischi rock più genuini del '98, anche se in pochi, come al solito, ce ne siamo accorti. La commistione sonora è la solita, ma con una coesione maggiore ed una produzione adulta: rock'n'roll da strada maestra, filosofia blue-collar e ballate da grandi spazi per un disco che suona classico e frizzante al tempo stesso. Ottime Better Off, Monday e Dust, le più mosse della raccolta, ma non sono da meno alcune rock balad come la bellissima The next one, Find your way home ed i colori country di Say it's forever. SCOTT LAURENT BAND - CAPOSVILLE CLUB DE MUSIQUE 1996 Minneapolis resta una città magica per il rock'n'roll americano negli ultimi vent'anni: nel solco della sua grande tradizione nascono le canzoni di Scott Laurent e della sua solidissima band. Rock epico e stradaiolo, in cui confluiscono i santi protettori della zona, Replacements su tutti, e parecchi amori giovanili di Scott, tra cui non è possibile nascondere il feeling blue-collar ereditato da Springsteen e quelche spruzzata country alla maniera di Steve Earle. Ancora un po' acerbi e poco resistenti sulla distanza (alcune canzoni si assomigliano troppo), i ragazzi possiedono comunque tutti i numeri per imporsi come una realtà diversa del rock americano, difficilmente inseribili anche nel calderone del rinato movimento roots-rock o alternative-country. INTERVISTA Sono stato colpito dal sound dell'ultimo disco: penso sia il migliore che hai inciso, certamente il più completo e maturo. Raccontami della sua registrazione e produzione…so che la line-up della band ha subito cambiamenti. Innanzi tutto ti ringrazio, penso anch'io sia il miglior disco che abbia registrato. Quando il produttore Patrick Tanner ed io abbiamo cominciato a parlare della registrazione di questo disco, l'idea è stata quella di utilizzare per quest'ultimo altri musicisti del Midwest. Gente i cui nomi sono molto conosciuti qui in zona e, per questo motivo, allo stesso modo anche da voi. Eravamo entrambi piuttosto eccitati all'idea, ma ad un certo punto durante alcuni nostri incontri per la pre-produzione, ho avuto dei ripensamenti. I ragazzi che avevo scelto per la nuova band erano piuttosto sconosciuti da queste parti come musicisti ed era proprio quello che volevo. Si erano sbattuti così tanto per me (letteralmente Scott utilizza un'espressione più colorita…ndr) per tutti i mesi precedenti alla registrazione e sentivo che si meritavano di suonare nel disco. Voglio anche che tutti sappiano da subito quanto sono grandi questi ragazzi! Tim Oesau all'organo Hammond B3 e al piano, Andy Lucia alla chitarra solista e lap steel, John Kernse al basso e Troy Alexander alla batteria hanno costituito un insieme perfetto. E nonostante ci siano state all'inizio delle obiezioni dall'etichetta e dal mio produttore, tutti adesso sanno che è stata la decisione migliore. Abbiamo impiegato circa otto mesi per la registrazione di Gone. Di solito tre o quattro giorni di fila e poi qualche giorno di pausa. Patrick è stato il produttore più adatto per me: mi ha spinto certamente a tirare fuori il meglio da ogni canzone. È stata la migliore e la più difficile esperienza discografica della mia carriera Gone inizia con una canzone diversa: You're The One è sostanzialmente una ballata, mentre il resto del disco è più duro, con una forte attitudine rock'n'roll. Perché hai scelto questa particolare canzone? C'è un motivo? La canzone You're The One l'ho scritta per mia madre. Amo veramente questo brano, il suo sound di grande respiro e nello stesso tempo intimo. Ho avuto l'idea all'inizio della registrazione di Gone di aprire il disco semplicemente con un beat della batteria e mi piaceva anche l'idea di partire senza troppo clamore Penso che le tue canzoni abbiano sempre un forte pathos: sembrano possedere un senso di malinconia o nostalgia. Ti ritrovi con queste impressioni? Cosa desideri comunicare con i tuoi testi? Voglio soprattutto che la gente sia in grado di ritrovarsi in queste canzoni. Non ho mai voluto scrivere canzoni dove servissero degli studiosi per decifrarle. Sono un ragazzo normale…non voglio cercare e non pretendo neanche di scrivere liriche presuntuose. Voglio solo scrivere di ciò che vedo e per quanto riguarda l'essere "nostalgico"…sono colpevole di quanto mi si accusa! Secondo me molte tue canzoni si legano alla tradizione blu-collar di Springsteen e Bob Seeger: sono stati importanti per la tua crescita musicale? Quali sono le tue influenze musicali più importanti? Troppo tante da elencare veramente. Sono cresciuto con la musica che ascoltavano mio fratello maggiore, le mie due sorelle maggiori e i miei genitori. Posso dire Gordon Lightfoot, Jim Croce, Bob Dylan, Waylon Jennings, Merle Haggard, Beach Boys, Beatles, Who, George Strait e penso che potrei andare avanti all'infinito, così mi fermo qui. In ogni caso soprattutto quel genere di cantanti-cantautori con dei testi significativi. Riuscivo semplicemente a sedermi in casa con il fruscio di questi vecchi dischi e a perdermi nelle loro storie. Quello è stato il momento in cui ho capito che non c'era bisogno di essere un poeta per dire cose importanti, che a volte le parole più semplici potevano dire tantissimo. Nella mia adolescenza sono stato attirato da Springsteen e dai Replacements. Quello è stato il momento in cui ho imparato che potevi anche raccontare quel tipo di storie sputando fiamme dalla chitarra e da tutto il resto mentre dicevi quelle cose. Ora la mia collezione è molto varia. Ascolto veramente di tutto, ma penso che quello che cerco prima di tutto sia un valido songwriting. Non amo molto gli assoli di chitarra di dieci minuti. Tu vieni da Minneapolis: è da sempre una città incredibile per la sua musica, una sorta di capitale del rock'n'roll americano. Sai, Husker Du e Replacements negli anni '80 e poi i Jayhawks ed il movimento roots rock: ti senti parte di questa storia musicale? Mi sento parte di quest'ultima più come fan, ma spero un giorno di esserlo anche personalmente (troppo modesto Scott…ndr). I nomi che hai citato sono alcuni dei più importanti per Minneapolis. Ma ho potuto conoscere così tanti dei miei eroi locali nel corso di questi anni. Sono stato abbastanza fortunato a dividere lo stesso palco in alcune serate. Mi sento molto vicino alla musica che è arrivata da questa città. Attualmente com'è la scena locale? Riesci a fare molti concerti, anche al di fuori del tuo Stato? La scena locale è stata piuttosto fiacca durante gli ultimi anni. Suono soprattutto nel Midwest, ma non ho fatto molti tour negli ultimi due anni. Solamente nel tuo bellissimo paese per la maggior parte. Stiamo cercando di fare più showcases possibili negli States ed in Canada. Quest'autunno gireremo qui negli States oltre che dalle tue parti Come dicevo, Gone ha un suono maturo, come un prodotto di una major: secondo te, per quale motivo le majors non sono più interessate a questo tipo di rock? È strano, perché sembra che sempre più gente apprezzi il buon vecchio rock'n'roll ed il songwriting più valido…penso al movimento Americana o al movimento alternative-country. 'è stato dell'interesse durante questi anni, ma penso di essere più a mio agio con un'indipendente in questo momento. Ci sono stati così tanti cambiamenti in tutte le majors che alcune band veramente ottime si sono perse nel mucchio. Per quello che riguarda la musica popolare? Penso che ci siano ancora ottime bands e songwriters ai piani alti. Radiohead, David Gray, Wilco e molti altri. La cosa triste è che non ci sono stazioni radio che li suonano. Le uniche stazioni che ci sono non suonano più le stesse canzoni che ascoltavo nella cantina dei miei genitori. ZZZZZZZZZZZZ! (cioè dormono, ndr). Dio, per favore salvate la musica. Tornerai dunque in Italia per qualche show? Abbiamo apprezzato molto il vostro ultimo tour nel nostro paese. Ci vediamo in Febbraio! Ho incontrato fans ed amici in Italia che non dimenticherò mai e spero che vi divertiate ad ascoltare il nuovo disco tanto quanto ci siamo divertiti noi nel registrarlo.

SCOTT LAURENT BAND è presentato in Italia da

Altre informazioni

Tutti gli eventi per scott laurent band

Nessun evento presente