“Sulu ‘na strada” (Filibusta Records, 2015) - Solo una strada - è il secondo album dei Senzaterra, il primo composto a prevalenza di canzoni originali ed inedite (sono presenti anche tre brani tradizionali e un brano di Rosa Balistreri e Otello Profazio). Solo una strada, ma molteplici vie da percorrere per il gruppo, che con questo lavoro pone solide basi per continuare nel lavoro di ricerca portato avanti finora e nel contempo inizia un lavoro teso a rendere questo viaggio artistico personale e in costante evoluzione. Lungo il percorso i concerti non sono una semplice sosta ma la dimensione dove il gruppo esprime tutte le sue energie e potenzialità, che li ha portati già sulle scene di Festival nazionali ed internazionali. Il disco vede la partecipazione di ospiti come: Andrea Satta (Tetes de Bois), Peppe D’Argenzio (Orchestra di Piazza Vittorio, Avion Travel), Michele Ascolese, Lavinia Mancusi, Maurizio Trequattrini. E’ possibile trovare alcune tematiche sottese a tutti i brani - sia quelli originali che quelli tradizionali arrangiati in chiave propria dal gruppo - anche se non è un concept album in senso stretto. La “strada” è il filo rosso che unisce e allo stesso tempo divide. Il tema della separazione risulta quindi preponderante: è la separazione da una persona cara (“Zompa zompa”, “Nenia”, “‘Na cosa ‘ppe ‘tte"), da un luogo (“Sulu ‘na Strada”), da un’idea di società (“‘A pruvvista"), da un modo di essere (“Stornelli definiti”). L’urgenza artistica è quella di ricucire le fratture che sono sia private, individuali, sia collettive, in cui tutti si possono riconoscere. Il bisogno è quello di ritrovare un profondo senso di appartenenza, nella consapevolezza delle proprie radici, indispensabili alla costruzione di un’identità, dinamica, aperta e continuamente in trasformazione. Senza il viaggio, senza l’emigrazione, senza la scoperta di un luogo comune, senza la consapevolezza delle proprie origini e senza la voglia o la necessità di ritrovarle in altri posti, il progetto Senzaterra non esisterebbe. La scelta di inserire alcuni brani della tradizione popolare italiana è in continuità con il primo CD e con i discorsi fatti sinora sulla consapevolezza delle proprie origini. Cosa che si estende anche al brano di Rosa Balistreri che resta uno dei tanti riferimenti artistici di questo progetto. I Senzaterra sono: Francesco Ciccone, violino - Antonio Merola, tamburi a cornice, voce - Marta Ricci, voce, tamburello, castagnette - Marco Madana Rufo, organetto, fisarmonica - Matteo Santi, batteria - Gianluca Stracca, basso - Walter Vespertini, chitarra battente, chitarra classica e acustica, mandolino, voce Brani - Tracklist: ‘A Pruvvista - ‘A Virrinedda - Zompa zompa - Dromomania - Sulu ‘na strada - Stornelli definiti - Mare maje - Nenia - Tu bella - ‘Na cosa ‘ppe ‘tte - Bem te vi atrevido Discografia: Senzaterra - “Senzaterra” (2011) Senzaterra - “Sulu ‘na strada” (Filibusta Records, 2015) Bio - Senzaterra: I Senzaterra nascono dalle vibrazioni della musica popolare. L'entusiasmo, la passione, la voglia di divertirsi e di stare con le persone, hanno portato alcuni musicisti a unirsi in questo progetto per proporre soprattutto con testi e musiche inedite ed originali, i balli e le tematiche della tradizione popolare italiana. Le tarantelle, le tammurriate, le pizziche, i saltarelli, le canzoni della tradizione mediterranea e romana legate alla devozione religiosa, alla protesta della povera gente, al lavoro e naturalmente all’amore, sono il cuore pulsante e l’anima vibrante della cultura popolare italiana e dei Senzaterra. L’esecuzione dal vivo, il concerto, luogo principe della passionalità popolare, e' una festa di danze, sorrisi e partecipazione. Il pubblico è il protagonista assoluto e i musicisti sono semplicemente strumenti di condivisione. www.senzaterra.it - www.facebook.com/senzaterramusic http://www.youtube.com/user/SenzaterraTube http://flickr.com/photos/senzaterramusic