“Arto” è il nuovo disco di Setti. Costruito su brevi ma efficaci flash surreali e paradossali. Scritto inseguendo libri, dischi e film che finiscono per segnarti la vita. E che poi si intersecano tra situazioni surreali, paradossali, seguendo le coordinate di un racconto apparentemente sconclusionato ma non privo di incontrollabili flussi di coscienza. Setti, il cui nome registrato all’anagrafe è Nicola, racconta la gestazione del suo nuovo lavoro, di Modena, di concerti persi, di Sufjan Stevens e di come qualcuno abbia definito la sua musica “indiana”.