SuperSocrates prende il suo titolo da Sócrates Brasileiro Sampaio de Souza Vieira de Oliveira, o per l'appunto detto in breve Socrates. Un genio, di piede e cervello. Dottore in medicina, ancor prima che calciatore. L'EP è l'evoluzione della musica nata in origine come colonna sonora per l'omonimo spettacolo teatrale realizzato dalla compagnia Teatro Elettrodomestico, dove il trio fiorentino affronta la storia del campione brasiliano proseguendo nel suo percorso di (de)mitizzazione di storie legate all'universo del calcio. La storia di Socrates, personaggio che con il suo straordinario carisma si avvicina più a un supereroe che non a un “semplice” capitano di una “semplice” squadra di calcio, era dunque un terreno di gioco perfetto da calcare. Da qui, l’idea di riversare in musica tre differenti sfumature della figura di Sócrates: il “supereroe” (l'estesa e cangiante title track SuperSocrates, dagli speciali poteri catchy), il Dottore (Dr. Socrates, singolo-sigla filo-carioca con tanto di video animato) e il condottiero dai colpi segreti (le botte percussive della rumorosa Socrates’ (s)Kills). Nei tre brani in scaletta i Sex Pizzul portano avanti il loro lavoro di contaminazione, richiamando com'è naturale che sia l'universo sonoro brasiliano ma adattandolo di volta in volta ad altri linguaggi, che vanno dal disco-funk del periodo Eighties a richiami all'elettronica francese degli anni '50 e '60, sino a ossessivi assalti hardcore. I brani sono stati prodotti dalla band toscana assieme a Cristiano Crisci, in parte nelle rispettive abitazioni, in parte al Patchany Studio di Firenze tra l'inverno e l'autunno del 2020.
Socrates ha rivoluzionato il calcio. Secondo Pelé, “il più intelligente del calcio brasiliano”. Un metro e novanta di altezza benedetto da un 37 di piede con colpo di tacco ultraterreno (“O calcanhar que a bola pediu a Deus”, come veniva chiamato, cioè non a caso "Il tacco che la palla chiese a Dio"). Sócrates ha cambiato il calcio anche e soprattutto perché ha rivoluzionato il modo di concepirlo. Nella sua squadra, il Corinthians di San Paolo, aveva instaurato la cosiddetta Democrazia Corinthiana: per prendere qualunque decisione (dalla formazione agli acquisti di mercato), tutti i membri del team, dal bomber al magazzinieri, erano chiamati a esprimere un voto. Il loro motto era “essere campioni è un dettaglio”: un esperimento e un messaggio al popolo brasiliano dei primi anni ‘80, ancora dilaniato dalla dittatura. Così il Corinthians vinse due campionati paulisti di seguito, nell'82 e nell'83, sconfiggendo in entrambi i derby della finale i rivali del San Paolo. Sempre osteggiato perché definitosi “di sinistra e anticapitalista”, Sócrates giocò anche un anno nella Fiorentina, prima di tornare in Brasile. Un giorno affermò: "Vorrei morire di domenica, mentre il Corinthians diventa campione". E morì proprio di domenica, il 4 dicembre 2011, mentre il Corinthians, grazie allo zero a zero in casa col Palmeiras, diventava campione del Brasile.