Cresciuto nello Hertfordshire è famoso per i suoi scritti sull'Electronic Dance Music e per aver coniato il termine post-rock. Oltre alle recensioni inerenti alla musica elettronica e alcuni libri sul post-rock e il rock, Reynolds ha scritto recensioni su una vasta gamma di artisti e generi musicali, collaborando con Melody Maker (con cui ha ottenuto la popolarità di cui gode tutt'oggi), The New York Times, Village Voice, Spin, The Guardian, Rolling Stone, The Observer, Artforum, New Statesman, The Wire, Mojo, Uncut e molte altre riviste specializzate. Oggi risiede all'East Village di New York, con sua moglie Joy Press e i due figli, Kieran and Tasmine. Reynolds è diventato famoso per aver incorporato la teoria critica nella sua analisi musicale, scrivendo abbondantemente a proposito del genere, classe, razza e sessualità e la loro influenza sulla musica. Nei sui studi sul legame fra classe sociale e musica, Reynolds ha coniato il termine classe liminale, definita come alto-proletariato e bassa-borghesia, un gruppo sociale cui attribuisce "molta energia musicale"[1]. Reynolds ha anche scritto estensivamente sulla cultura della droga e la sua relazione con la musica; nel suo Generazione ballo/sballo Reynolds traccia gli effetti della droga sulla scena rave. Oltre che in Generazione ballo/sballo, il suo interesse per l'argomento è evidente anche nella sua recensione del film Trainspotting[2] Gli scritti di Reynolds hanno tratto ispirazione da alcuni noti filosofi e teorici musicali moderni, fra cui Gilles Deleuze, Félix Guattari, Brian Eno, Joe Carducci e i Situazionisti. Reynolds afferma di essere stato leggermente influenzato dal pensiero marxista, applicando alla musica concetti quali il feticcio della comodità e la falsa consapevolezza (Reynolds parla di due esempi relativi alla musica hip hop). www.simonreynolds.net