Madrina della scena gothic, leader storica dei Siouxsie and The Banshees: dopo di 15 anni di assenza dai palchi italiani Susan Janet Dallion, aka Siouxsie, è pronta a tornare dal vivo a Milano il 7 maggio al Teatro Arcimboldi per la sua unica data italiana (ore 21.00).
Con “The Scream”, il primo album dei Banshees, Siouxsie ha dato il via al movimento dark che avrebbe dominato buona parte del decennio degli anni 80, aprendo la strada a gruppi come Joy Division, Cure, Bauhaus, Killing Joke, Sisters of Mercy. Ma la sua influenza è andata ben oltre quel decennio, il suo stile vocale e le sue sonorità tetre e malinconiche sono rintracciabili anche oggi in gruppi del calibro di Portishead, Cocteau Twins e Garbage.
Tutti hanno cercato di copiare il suo look iconico, una seducente miscela di aggressività, potere e strana fragilità: il trucco pesantissimo sugli occhi, le folte sopracciglia disegnate, i capelli neri dritti, il colorito cadaverico e la bocca scarlatta da bambola giapponese, uniti ad abiti sadomaso e a elementi fetish, hanno influenzato più di una generazione, consacrandola come uno dei mostri sacri del rock di tutti i tempi.
Con il suo atteggiamento di donna forte, è diventata un antidoto a tutto ciò che non andava nell'industria musicale e in gran parte nel mondo degli anni Settanta. La voce angosciante e ipnotica, l’approccio teatrale e mistico, le commistioni etniche, gli inserti elettronici, i rimandi al Krautrock, i riferimenti letterari agli autori del preromanticismo inglese e le citazioni cinematografiche costituiscono tutti elementi che hanno contribuito a rendere Siouxsie un’icona inimitabile e una delle figure più amate e rilevanti dell’intera scena rock mondiale.