Parlando del disco Lightbody ha raccontato: “Ci sono tanti differenti tipi di selvaticità ma credo che il tutto possa essere ricondotto verso due strade: la turbolenza dei tempi moderni, in cui tutto è confusione, mancanza di logica e alienazione e un’antica selvaticità, qualcosa di primitivo, vivo e bello che parla alla nostra passione, al nostro amore, alla nostra comunione con la natura e tra le persone. Questo è il tipo di Wildness di cui parla il nostro album: la sua perdita, la ricerca di riconnettersi con questa parte selvatica, di ricordarla”.
Qui è possibile vedere un trailer del disco: https://youtu.be/NNjLAL_3b6k.
Questa la tracklist di “Wildness”:
01 Life On Earth
02 Don’t Give In
03 Heal Me
04 Empress
05 A Dark Switch
06 What If This Is All The Love You Ever Get?
07 A Youth Written In Fire
08 Soon
09 Wild Horses
10 Life And Death
Fin dal debutto nel 1998 con “Songs for Polarbears”, gli SNOW PATROL hanno ricevuto un numero impressionante di premi, riconoscimenti e attestati di stima che hanno portato la band a vendere più di 15 milioni di album e 1 miliardo di brani in streaming e ottenere 5 dischi di Platino in Uk, nomination ai Grammy, Brit e al Mercury Prize.
Nel 2012 dopo la fine del Fallen Empires tour (l’album “Fallen Empires” è del 2011) i componenti della band avevano deciso di fare un passo indietro dalla band e focalizzarsi su progetti solisti.
Gary Lightbody ha proseguito il suo lavoro con il suo side project Tired Pony (con membri dei Belle and Sebastian, R.E.M, Reindeer Section e Fresh Young Fellows), si è trasferito a Los Angeles per lavorare a canzoni per colonne sonore di film e ha scritto con alcuni grandi artisti come Ed Sheeran, Taylor Swift, Biffy Clyro e One Direction.
Questa pausa ha aiutato Lightbody a superare un blocco non solo da scrittore ma più in generale della sua vita dandogli ispirazione per scrivere nuove canzoni. È in questa ricerca di chiarezza e relazioni che queste nuove canzoni sono state scritte e ridefinite.
“Credo che questo sia il primo album che io abbia mai scritto in cui non mi sono solo fatto delle domande. Ho cercato invece di capire perché ero infelice, perché mi sentivo sempre nel posto sbagliato, perché ho paura” – ha raccontato LIGHTBODY che prosegue: “non c’è davvero qualcosa da cui devo proteggere me stesso, è tutto nel disco”.
Questo impulso è stato parzialmente ispirato dal padre di Lightbody, che soffriva di demenza, come racconta lui stesso “Credo che il disco sia definito dal concetto di memoria in molti modi, inclusa la perdita di memoria di mio padre.
Seamus Heaney, il mio poeta preferito, disse a 71 anni che stava scoprendo in quel momento cosa alcune delle sue poesie significavano, ed è un poeta Premio Nobel, un grande esempio di ispirazione.
A volte servono 5 anni per scrivere qualcosa. Come ora. E sai benissimo quando finisci un disco come questo, di cui hai curato ogni dettaglio e a cui ai dedicato ogni atomo di te, che tutto acquista un senso e scommetto che non sarò mai così orgoglioso di questo disco”.