Memories è più di una collezione di b-sides, demo e out-take (inclusa la versione originale di Reich). È un raffinato sketchbook d'artista e una mostra sorprendentemente organica di istantanee semi-focalizzate scattate tra il 2010 e il 2015. Molto più vicino alle atmosfere del primo EP omonimo dei Sonic Jesus, Memories è un album ancora più radicale e primitivo rispetto ai precedenti lavori. Potete ascoltarlo come un pezzo sperimentale completo, che giace sospeso tra i regni dei rituali popolari pagani di cui Davit Tibet sarebbe fiero; ma ci trovate dentro anche brutale garage rock, paesaggi sonori cinematografici esotici per Arabian Nights e film Noir ambientati a Shanghai negli anni '60, suite rumorose di raga, ma anche Electro-Clash. Un altro modo è di approcciare all'album come fosse una sessione di studio a flusso libero e un'esplorazione di suoni e influenze. Diario di appropriazione, padronanza e rielaborazione di un artigiano.