Sonny Smith è quello che potremmo definire, senza timore di essere smentiti, uno storyteller, un cantastorie dei tempi andati, ironico e fantasioso esponente di un genere ormai in estinzione. Da artista creativo e bizzarro qual è, non ha mai rinunciato a dar voce dal punto di vista artistico alla sua poliedrica versatilità, affrontando con spigliata disinvoltura vari generi, dalle canzoni, alle opere teatrali, fino alla stesura di racconti, vero e proprio fil rougedella sua scrittura. "Tomorrow Is Alright" rappresenta il frutto della collaborazione tra Sonny e i Sunsets, una schiera di musicisti provenienti da varie band, quale ad esempio Kelley Stoltz (autore tra l'altro di un ottimo album solista che ha ottenuto ottimi riscontri anche in Italia), Ryan Browne e Tahlia Harbour dei Citay, che al pari degli altri cura le parti strumentali del disco oltre a duettare con Smith nei cori di alcune canzoni, come nella scanzonata e stralunata "Planet Of Women", zuccheroso bubblegum pop infarcito di adolescenziali lalala. Le dieci canzoni dell'ultimo album, datato 2009, sono l'allegro manifesto di un beach-pop ricco di echi retrò senza ulteriori sovrastrutture, che ha come unico scopo quello di dare sfogo alla creatività giocosa e a tratti dissacrante di Smith, in una sorta di puro svago ricreativo sotto il sole della West Coast. La semplicità catchy e la raffinatezza delle melodie vocali, lo stile elegante e innocente da sognatori ottimisti, l'arguto senso dell'umorismo di cui brillano i testi e le ottime parti strumentali, riempiono di brio e freschezza un disco che altrimenti finirebbe, come tanti del genere, per essere considerato derivativo e a corto di idee nuove, data la sostanziosa quantità di influenze essenzialmente rimandabili agli anni 50 e 60. Meritano senz'altro una citazione la magnetica "Too Young Too Born" dal testo malinconico e disilluso e l'andatura dinoccolata, con arpeggi chitarristici molto vicini ai Beirut di "Postcards From Italy", o il folk-rock corale e swingante di "Stranded", o ancora il surf-pop beachboysiano di "Chapters", fino alla psichedelia in salsa country-rock di "Lovin' On An Older Gal", con ritmiche che riportano non troppo celatamente ai Velvet Underground di "Sister Ray". Sonny & The Sunsets non vogliono nutrirsi di troppe pretese, ma guardano con ottimismo a un domani positivo ma che resta ancorato a un passato rimpianto in quanto spensierato e bucolico. Ideali per chi alla complessità non sempre innovatrice, privilegia una malinconica e innocente semplicità. www.sonnysmith.com www.myspace.com/sonnythesunsets www.facebook.com/sonnysunsets