SOPOR AETERNUS & THE ENSEMBLE OF SHADOWS "Songs From The Inverted Womb" (Apocalyptic Vision/Audioglobe) Presumo che Sopor Aeternus stia attraversando un periodo compositivo estremamente prolifico, se è vero - come è vero - che in un paio di anni ha pubblicato tre dischi; prima i due capitoli della saga intitolata "Dead Lovers’ Sarabande" e adesso il nuovo "Songs From The Inverted Womb". Canzoni che saranno pur sempre ricoperte da un velo funebre e che saranno pur sempre ammantate da una tristezza e malinconia che ha pochi eguali nel mondo musicale, ma che, per quanto mi è possibile percepire, lasciano anche trasparire un certo mutamento sentimentale e umorale da parte di Sopor Aeternus & The Ensemble Of Shadows. Non che si evidenzi chissà quale frenesia gioiosa o impeto di allegria, però mi pare chiaro che una maggiore presenza di parti ritmiche e di sognanti melodie (sebbene avvolte dall’imprescindibile sudario gotico), tanto vocali quanto strumentali, permettano alle mie supposizioni di trovare conferma. I mezzi utilizzati sono quelli consueti, ovvero viola, violino, tuba, clarinetto, violoncello, trombone, percussioni, ecc. e sebbene sia possibile individuare una chiara linea di continuità con le ultime opere (è questo forse l’unico aspetto un po’ ridondante), ci si può ritenere soddisfatti da quanto partorito dal Grembo Capovolto di Sopor Aeternus.