Non c’è un modo facile di dirlo, allora lo diciamo e basta: Sorrowland si ferma qui. Per sempre, o per il momento, chi lo sa. In questo anno dall’uscita del nostro EP sono successe tantissime cose, dall’incontro con artisti e addetti ai lavori con i quali abbiamo scambiato reciproca stima, all’amore e l’empatia di un pubblico così affezionato da superare ogni nostra aspettativa. È proprio per rispetto nei confronti di tutte queste persone eccezionali che sentiamo di dover essere totalmente sinceri. Molti stavano aspettando un disco che non arriverà, perché ci siamo resi conto di voler consegnare un lavoro per il quale - al momento - non avevamo la concentrazione e l’esperienza necessari. La musica e l’arte in generale sono sempre stati il nostro obiettivo al di là delle strategie e dei numeri social, e chi ci conosce lo sa. Semplicemente, al momento, sentiamo il bisogno di intraprendere dei percorsi individuali che forse un giorno si rincontreranno: l’abbiamo deciso mantenendo l’affetto che tiene uniti tutti e tre, dato che nei lavori che stiamo preparando, saremo reciprocamente presenti. La nostra breve storia è stata un’intensissima montagna russa, e abbiamo bisogno di quegli stessi sbalzi per potervi comunicare con la stessa forza le cose che arriveranno. Sorrowland non è Osore, Tremila e Vipra, ma un sentimento che accomuna noi e tantissime altre persone, per cui continuerà a vivere e tenerci legati finché vorremo. Forse a volte abbiamo solo bisogno che -in mezzo a così tante esperienze inconsistenti- il dolore, la separazione, la morte, siano reali. Se vorrete, li celebreremo insieme, con due live d’addio: uno a Milao e uno a Roma. Per tutto il resto, e per chi vuole sapere come andrà a finire: ci vediamo dall’altra parte. Ciao, Giovani Predatori. Grazie per tutto.