Lo scorso settembre J Spaceman, nome d’arte di Jason Pierce, fondatore, volto e mente degli Spiritualized, ci ha consegnato il suo meraviglioso ottavo album, a sei (sentiti) anni di distanza da Sweet Heart Sweet Light, e nel farlo si è tenuto addosso la tuta da astronauta con la quale viaggia dal 1982 in lungo e in largo nel cosmo.
Gli Spiritualized sono infatti la creatura nata nel 1990 a Rugby attorno al genio visionario (e all’ego) di Jason Pierce, psiconauta professionista nonché membro fondatore degli Spacemen 3, a seguito dello scioglimento di quest'ultimi. Sono stati uno dei gruppi più influenti degli anni 90 e protagonisti di alcuni tra i dischi migliori dello scorso decennio, fra i quali è impossibile non menzionare "Ladies And Gentlemen, We're Floating In Space" del 1997, vincitore del premio "miglior album dell'anno" di NME.
And Nothing Hurt è uscito il 7 settembre per Bella Union/Fat Possum e, stando alle dichiarazioni di Pierce, potrebbe trattarsi dell'ultimo disco della band britannica. Per scriverlo gli ci sono voluti tre anni di solitudine e reclusione nell’home studio del suo appartamento di Londra, dove, con un budget ridicolmente irrisorio, ha composto e inciso quasi completamente da solo tutte le parti del disco. È stato un processo creativo lungo e logorante, ma allo stesso tempo molto sentito: non deve essere stato facile fare i conti con i pezzi di storia della musica incisi da lui nel corso degli ultimi trent’anni, come il celebre e bellissimo Ladies and Gentlemen We Are Floating in Space, ma anche prendere familiarità con strumenti e software digitali come Pro-Tools, utilizzati per comporre l’intero disco.
Quindi dobbiamo immaginarci J Spaceman esattamente come ce lo immagineremmo: chiuso in una stanza ma nello stesso tempo impegnato ad attraversare il cosmo, intento per l’ennesima volta a tracciare nuove rotte siderali in uno sconfinato universo sonoro e musicale, disposto a tornare sul suolo del pianeta Terra solo quando la mappa del suo percorso ha un significato profondo e soddisfacente, non scontato e non tanto per fare.
«Oggi la maggior parte della musica è messa insieme in fretta e pubblicata solo per tornare in tour. Io volevo fare un disco che meritasse davvero di esistere.» ha detto in occasione di uno dei concerti celebrativi dei 20 anni di Ladies and Gentlemen We’re Floating in Space, la sua sinfonia psichedelica che dal 1997 perseguita la sua carriera.
And Nothing Hurt è un album quieto, uno spiritual-pop alla Sam Cooke in versione psichedelica che trabocca di melodie splendide e momenti toccanti.
Un’idea di suono, quella del suo progetto Spiritualized, che è felice ossessione per melodie ampie e limpidissime, suonate come sospesi nello spazio profondo – nient’altro intorno, la sua è musica che basta a se stessa.
Ed infatti, pur avendo schivato l’esaurimento nervoso per i tre lunghi anni di composizione di questo disco, il risultato è l’ennesimo capolavoro di un genio.
Dalla dolce apertura di “A Perfect Miracle”, alla dissolvenza della chiusura di “Sail on Through”, Jason Pierce sovrappone con abilità naturale strati di melodie gloriose e trascendenti, che vanno a comporre una suggestiva collezione di brani con un forte fascino cinematografico. Infatti, è stato accolto più che calorosamente dalla critica, raccogliendo votazioni ampiamente positive su buona parte delle pagine di musica più prestigiose del globo.
L’uscita dell’album è stata anticipata dai singoli “A Perfect Miracle”, brano di apertura dell’album, e “I’m Your Man”, accompagnato da un bellissimo videoclip scritto dallo stesso J Spaceman e diretto da Juliette Larthe.J. Spaceman è uno dei cantori più stralunati e fantasiosi degli ultimi decenni; un musicista che ha saputo aggiungerevere gemme a un canzoniere già di per sé straordinario.
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