STANDARTE/Standarte Standarte è un gruppo da riconoscere all'apice della parabola del contemporaneo progressive rock, davvero superiore a molti stanchi epigoni delle glorie Seventies di questo genere, ed il fatto che il suo pregevolissimo primo album sia oggetto di ristampa, dimostra come in tema di musica underground, siamo al cospetto di una presenza significativa, degna di estrema attenzione. La mirabile copertina apribile è già un attraente invito all'ascolto: la figura femminile su sfondo agreste è infatti un'immagine cara al maestro inglese Marcus Keef (ricordate Affinity?) che con la sua straordinaria fotografia ha incorniciato indimenticabili capolavori progressive, e quando la puntina scorre fra i solchi di "Dream Love Sequence Nr. 9", un piccolo miracolo "retrospettivo" sembra avverarsi, perché il brillante tastierista Michele Profeti non ha dedicato invano la sua opera prima allo scomparso Vincent Crane. I fraseggi dell'organo Hammond del discepolo sono così dinamici ed epici da non sfigurare al confronto del leggendario leader di Atomic Rooster, inoltre il musicista toscano è abilissimo anche al mellotron, altro strumento-meraviglia del rock romantico, come si evince da "Tolerance Town". "Charge Of The Light Brigade" è invece uno sbalorditivo mix fra Nice e Quatermass, con la nota tipicizzante dall'impulsiva chitarra di Stefano Bauer, purtroppo già lontano dalla formazione all'epoca della pubblicazione. Da segnalare anche una citazione del chitarrista americano Ronnie Montrose (Montrose, Gamma) in "Sinaesthesia", e l'incisivo remake di "In My Time Of Dying", rivoluzionata dal torrenziale arrangiamento progressive. Dopo la rivelazione di questo scintillante debutto, il gruppo toscano consegnerà agli archivi degli anni '90 altri due albums, "Curses And Invocation" e soprattutto "Stimmung".