La storia degli Starfucker è scandita soprattutto dal loro nome, che non ha potuto fare a meno di attirare parecchia attenzione, quanto la loro musica, un misto di pezzi dance davanti ai quali è impossibile resistere. Certo, si è perso un po' di tempo a pensare ad un altro nome, ma poi la logica è stata quella di rimanere fedeli alla linea. E' così gli Starfucker o STRFKR per i benpensanti, si sono concentrati su quello che sanno fare meglio. Ovvero la musica. E' arriviamo così a "Reptilians", secondo album della band e primo per Polyvinyl. Sì, è un album il cui testo parla di morte, distruzione e fine del mondo. Uno scenario apparentemente apocalittico composto da Josh Hodges, frontman della band, in seguito alla perdita di un caro familiare. Ma ciò che sorprende è che il disco è tutto fuorchè deprimenteperchè, per la band, come per il filisofo britannico Alan Watts (i cui scritti compaiono nell'album a vari intervalli), la morte è solo ciò che dà significato alla vita! E come meglio rappresentare tutto ciò se non con un crescendo vibrante di esplosivi beat di batteria, strati melodici di synth per generare uno show quasi teatrale che mescola i Roxy Music alla dance music. Un'esplosione di energia, musica e colori, lo si potrebbe definire, aumentato dal live show degli Starfucker, che è un vero spettacolo a cui assistere, in cui la band rivela un'anima camaleontica e sorprendente. Una vera e propria promessa mantenuta dal vastissimo panorama musicale americano. http://starfuckersmusic.tumblr.com/ www.facebook.com/starfucker