STARFUCKERS – ‘The Eternal Soundcheck’
Gli Starfuckers come poche altre realtà sono stati capaci di crearsi un pubblico di appassionati di alternative rock, punk, avanguardia e jazz in Italia e all'estero. 'The Eternal Soundcheck' è un live inedito registrato al Link di Bologna nell 1999, nel periodo compreso tra i dischi 'Infrantumi' (1997) e 'Infinitive Sessions' (2001). La band in trio formato da Manuele Giannini (chitarra, echoplex, voce), Alessandro Bocci (synth, sampler, giradischi, effetti) e Roberto Bertacchini (batteria) ha documentato una rara e fulminante performance durante il festival Distorsione. Il nome del live nasce da un commento di Lydia Lunch su un live della band visto l'anno prima: "It sounds like an eternal soundcheck.”
Il live nelle intenzioni della band sarebbe dovuto durare almeno 6 ore: "Invitati al festival decidemmo di presentare un progetto a cui pensavamo da tempo: suonare per sei ore consecutive, salendo sul palco senza avere alcuna idea sul da farsi. La scelta della durata estrema, insieme ad altri dispositivi tecnici e chimici che avevamo predisposto, era parte di un percorso di ricerca che ci vedeva impegnati nel tentativo di trovare il modo di rendere la nostra musica il più possibile libera da noi stessi. Se per la registrazione di 'Infrantumi’ avevamo trovato nella funzione violenta e disgregatrice del silenzio il principio generatore delle nostre musiche, in ‘The Eternal Soundcheck’ lo sfinimento fisico divenne il principale dispositivo di produzione. 'TES' Testimonia una fase del nostro percorso musicale che non aveva ancora trovato riscontro discografico. Dietro la realizzazione di ogni nostro disco c’è sempre stata un’idea musicale generatrice diversa dal disco precedente, e TES è frutto di un’idea inedita dal punto di vista delle nostre pubblicazioni discografiche. I brani riprendono i titoli di tre composizioni pubblicate precedentemente, ma, di queste, vengono utilizzati solo i testi, le musiche sono una rivisitazione radicale dell’idea che le aveva generate. Originariamente sarebbe dovuto uscire un disco per la Drunken Fish (USA), etichetta per cui avevamo pubblicato infrantumi (1997), ma per una serie di ragioni tecniche parte delle registrazioni furono pesantemente e irreversibilmente danneggiate e solo oggi siamo riusciti a recuperare una quarantina di minuti continui. Le registrazioni superstiti, di ottima qualità audio, vengono riproposte in questo disco, senza editing e senza overdub o altro. Il materiale proposto nel disco è semplicemente quello sopravvissuto e non è frutto di una selezione ragionata."