Dopo una fervida attività underground sfociata in un paio di EP per la netlabel Molokini (www.molokinirecords.com) e tanti mp3 for free, André Brorsson da Lund confeziona il primo prodotto fisico della sua arte grazie all'interessamento della sempre ottima Music Is My Girlfriend: "The Sunshine Years" è un EP espanso a mininalbum, 10 pezzi di ottima ed abbondante fattura con il retrogusto amaro che caratterizza l'offerta cittadina (Caroline Soul, AndyPandy) non nascosto a sufficienza da chitarre jangly e tastiere vivaci. Le ordinate strutture pop di André sussultano sotto il lieve peso della sua voce incerta e ottengono il massimo quando il tremolio così ottenuto si fa più insopportabile: le ciondolanti "I Wish Someone would dance with me" e "I saw my heart passing by", i due brani in cui entusiasmo ed emozione hanno la meglio, sono i punti più elevati di un disco casalingo in cui una specie di beat stonato sostituisce le normali carinerie svedesi, e che possiede il non indifferente valore aggiunto di saper entrare sottopelle come i tormentoni veri. Merito di una cultura musicale probabilmente pasciuta su repertori radiofonici anni 70/80: "I Hope you never get enough of me" è una piccola delizia sentimentale per chitarra e tastiera atteggiata ad armonica con qualche ombra di Procol Harum, "Give Up" offre un assaggio della foga retroelettronica degli OMD e l'ambizione corale di "Sister Come Home" profuma di nostalgie rock, che nelle mani di André diventano tremolanti fiammelle di pop da camera. Nelle note di copertina il ragazzo ringrazia "tutti i siti di poesia da quali ho rubato i miei testi", ma è una modestia non richiesta: le liriche in inglese fai-da-te di André non sono molto diverse da quelle dei suoi coetanei svedesi - amore, amici e l'irrequietezza che segna l'ingresso nell'età adulta – ma il tono di voce le trasforma in una presa di coscienza personale ed amaramente ironica, che tra i sogni sempre più tenui del protagonista (you find yourself lost and lonely, that's life, da "Give Up") e il lento e inevitabile disfacimento della famiglia ("Misplaced", "Sister Come Home") trova comunque e chissà dove la voglia di ballare. E dunque andiamoci piano con l'estate e teniamoci stretto questo album di bozzetti sentimentali e la sua copertina handmade ancora per qualche giorno. www.myspace.com/starsincoma