Steve Coleman, alto saxophone
Jonathan Finlayson, trumpet
Anthony Tidd, electric bass
Sean Rickman, drums
La figura di Steve Coleman, chicagoano classe 1956, è una delle più avvincenti e affascinanti del jazz contemporaneo. Cresciuto a suon di R&B, trovò un importante stimolo per la sua crescita musicale nei veterani della scena jazz di Chicago, tra i quali spicca Von Freeman. Trasferitosi a New York, ebbe la possibilità di suonare con le big band, assai diverse tra loro, di Thad Jones e Mel Lewis, di Sam Rivers e di Cecil Taylor. Ai suoi primi anni newyorkesi risale anche una serie di importanti collaborazioni come sideman: con Dizzy Gillespie, David Murray, Dave Holland, Michael Brecker, Abbey Lincoln.
Ma il nome di Coleman è indissolubilmente legato al collettivo M-Base, di cui fu co-fondatore e alla cui estetica fanno riferimento le sue varie formazioni, tra le quali i Five Elements sono la band assurta a maggiore notorietà. I Five Elements sono un vero concentrato dell’ideale musicale M-Base: ritmi metropolitani, strutture metriche e melodiche dalle complesse geometrie che gettano lo sguardo oltre i confini della musica occidentale. Con la loro combinazione di jazz, funk, soul, world music (particolarmente accentuata è la matrice ritmica africana), i Five Elements sono stati il modello per i successivi organici diretti da Coleman, dai Metrics alla Mystic Rhythm Society al trio Reflex.