Sugar Ray and the Bluetones Living Tear to Tear Pochi gruppi in ambito blues possono vantare la storia di Sugar Ray & The Bluetones. Ray Norcia (detto Sugar per la voce morbida, in alcuni momenti quasi da crooner), forma il gruppo nel '79 con Ronnie Earl alla chitarra solista. Accompagnano in tour grandi del blues nero come Otis Rush, Jimmy Rogers, Joe Turner, Big Mama Thornton e Roosvelt Sykes acquisendo esperienza e conoscenze preziose che applicano nell'attività della band, che esordisce per la Rounder con Knockout. Apprezzato sideman, Norcia registra negli anni novanta cinque dischi con i Roomful Of Blues e si unisce ad altri virtuosi armonicisti (James Cotton, Charlie Musselwhite e Billy Branch) per il prestigioso progetto Superharps (Telarc 1999). In seguito riforma i Bluetones, che attualmente comprendono un quartetto di musicisti qualitativamente indiscutibili: Monster Mike Welch alla chitarra, Anthony Geraci alle tastiere, Michael Ward al basso e Neil Gouvin alla batteria. Living Tear To Tear è il sesto album per la Severn, pubblicato a tre anni da Evening ed è uno dei migliori del gruppo. La voce elegante, intensa, profonda e duttile di Norcia, accoppiata al fraseggio sciolto e melodico della sua armonica, alla chitarra flessibile e tendenzialmente morbida di Welch e al piano di Geraci consentono di svariare dal blues di Chicago a quello texano, passando per il jump blues californiano e lo swing jazzato, con una netta prevalenza di tracce autografe, composte da Norcia, Welch e Geraci. L'up-tempo Rat Trap che apre il disco evidenzia la dinamicità del fraseggio del quintetto, seguito da Here We Go dove il cantato morbido di Ray è affiancato da assoli calibrati di armonica e chitarra, che si ripetono in Things Could Be Worse con l'aggiunta di un piano incisivo. Nello slow Misery la voce assume toni rabbiosi, contrastata da una chitarra soffice e da un'armonica espressiva, protagonista assoluta nella conclusiva Nothing But The Devil. La duttilità vocale di Norcia emerge in It's Never As Bad As It Looks, richiamando il grande Charlie Musselwhite e nell'intenso slow I Dreamed Last Night scritta da Geraci, primattore con il suo piano, mentre la pianistica Hungry But Happy mostra il lato notturno della formazione. www.sugarrayandthebluetones.com