“Rideremo” è il primo LP sulla lunga distanza dei Suite Solaire. Undici brani in cui la band novarese racconta il tema della fuga, vista nelle sue molteplici forme, ma sempre quale mezzo positivo di salvezza.
“Rideremo”, long-playing d’esordio dei Suite Solaire, è un disco sulla fuga, sullo scappare via, sulle diverse forme che un atto come il fuggire può assumere. Come, infatti, esiste la fuga vigliacca di chi si sottrae alle proprie responsabilità, di chi non vuole affrontare le difficoltà della vita, esiste anche la fuga come mezzo di salvezza: quando le circostanze del reale diventano inconciliabili con i propri ideali, quando vengono messi a repentaglio i propri valori e la propria libertà, la fuga non solo è legittima, ma diventa persino un obbligo morale nei confronti di sé. Pur non essendo parte di un concept album, gli 11 brani di “Rideremo” sono tutti legati da questo stesso filo conduttore. C’è la fuga di chi parte per l’estero in cerca di lavoro; la fuga misantropica di chi, nauseato dal tempo presente, si ritira in isolamento lontano dal consorzio degli umani; il sognare ad occhi aperti di chi fugge mentalmente in un futuro migliore o indulge nella nostalgia di un passato idealizzato; la fuga di chi decide di partire per un lungo viaggio; lo scappare lontano da se stessi, dai propri sogni e dalle proprie aspirazioni; la fuga di chi abbandona un lavoro opprimente e decide avventurosamente di ribaltare la propria vita. Il titolo del disco richiama alla condizione ricercata da chi scappa: un futuro in cui tornare a sorridere e a vivere una realtà migliore. Da un punto di vista musicale le scelte sonore e gli arrangiamenti, volutamente distanti da un certo gusto contemporaneo, non ricercano l’effetto sorpresa a tutti i costi o trovate “scenografiche” per impressionare gratuitamente l’ascoltatore, ma sono votati alla ricerca della melodia e del racconto musicale, nel solco della tradizione autorale italiana.
«Rideremo» è la nostra risposta al momento storico in cui ci troviamo – raccontano i Suite Solaire -, è tutto ciò che sentiamo di dover comunicare in questa fase della nostra vita. Senza voler scadere nella retorica, crediamo di non sbagliare se affermiamo che stiamo tutti vivendo un’epoca difficile, precaria, di forti disillusioni collettive e individuali, di sconfitte ideologiche (cfr. “Il meglio è già passato”), di ricerca disperata di appigli materiali o spirituali che siano (cfr. “Nero giorno d’inverno”). Le maggiori vittime di questo sono proprio i giovani come “Cristina” e “Johnny”, costretti spesso a sacrificare i propri sogni o a venire a patti con un presente non proprio roseo e spensierato. Nel disco abbiamo lavorato con questa consapevolezza senza però offrire facili soluzioni. La fuga è trattata come un positivo e strategico mezzo di salvezza (cfr. “Salviamoci”, “Nessuno lo saprà”): un fuggire da certe situazioni, da certe persone, anche da certi schemi mentali, un ritirarsi in attesa di tempi migliori”.
BIOGRAFIA
Reduci felici di un avventuroso viaggio in camper da Novara alle assolate coste dell’Andalusia, Salvatore R. Matrone (basso) e Francesco Pasqua (chitarra), dopo lunghe improvvisazioni in spiaggia e “on the road”, al ritorno alla grigia pianura padana decidono di formare una band e tradurre in musica il sole e le notti stellate dell’estate spagnola. Dopo aver convocato come compagni d’avventura Leandro Paolini (batteria) e Paolo “Pax” Baragioli (voce e flauto traverso) nel 2007 nasce il primo nucleo dei “Suite Solaire”. Il gruppo è musicalmente meticcio fin dalle origini: Leandro e Salvatore provengono da un’esperienza death metal/crossover coi “DV8”, Francesco ha una formazione musicale spiccatamente alt-rock e fortemente influenzato dal “suono di Seattle” mentre Pax ha un bagaglio prettamente punk/hardcore che deriva dai precedenti progetti “Diagnostic Box” e “Harry Popper”. Anche per questa eterogeneità, fin dall’inizio il gruppo decide di non eseguire nessuna cover, ma di concentrarsi esclusivamente su lunghe jam session in saletta, sperimentando commistioni di stili e generi, mossi da un’idea di musica contaminata. Nasce così dopo un anno la prima demo, chiamata semplicemente “Demo2008”: tre brani cantati in italiano, musicalmente diversi fra loro, che vanno a formare una prova acerba ma esplicativa delle idee del gruppo, il quale comincia così a calcare i palchi della provincia e raccogliere i primi consensi. Incoraggiati dai buoni risultati ottenuti, nel 2010 nasce “L’equilibrista”, un EP autoprodotto di 5 brani, che sposta decisamente le coordinate del gruppo verso un rock melodico, in egual misura figlio del rock anglosassone da un lato e della tradizione cantautorale italiana dall’altro. Ultimate le registrazioni dell’EP avviene un cambio di line up e a Leandro Paolini subentra alla batteria il giovanissimo Riccardo Panigati (18 anni contro i 25 di media del resto della band). Grazie all’ ”Equilibrista” aumenta l’attività live del gruppo, che ottiene anche alcuni riconoscimenti ufficiali: finalisti per Emergenza Rock 2011 a Torino, vincitori del Phenomenon Contest 2011 e del Libellula Booking Contest per “Free Tribe 2012”. In questo periodo aprono anche alcuni concerti di artisti affermati: TARM, Cesare Basile, Maria Antonietta fra gli altri. Nel 2012 comincia la collaborazione con Sergio Quagliarella, batterista e performer, in veste di produttore artistico e consulente. Nel 2012 Francesco Pasqua abbandona il progetto ed entra in formazione Raffaele Giordano, che in pochissimo tempo apprende il repertorio della band e apporta il proprio personale tocco al suono della Suite Solaire. Nel 2015 vengono ultimate le registrazioni del primo LP di 11 inediti “Rideremo”, pubblicato ad aprile 2016.