E' on line “Farfala Sucullo”, il nuovo videoclip dei Sulutumana. Il brano è tratto dall'album “Non c'è limite al meglio” (Euroteam), realizzato con la supervisione artistica di Piero Cassano e Fabio Perversi (Matia Bazar). Il protagonista della canzone è un bambino di etnia Rom deportato in un campo di concentramento nazista. La farfalla di cui si parla nella canzone altro non è che una “voglia” color marrone a forma di farfalla posta appunto sulla natica del bimbo che è il segno distintivo di tutta la famiglia di provenienza. Il brano è volutamente “scanzonato” e positivo nel suo incedere perché la farfalla è qui adottata come simbolo di libertà e leggerezza, che fanno da contraltare alla barbarie del nazismo. “Quando gli adulti fanno calare le tenebre sul destino del mondo – spiega Gian Battista Galli, vocalist della band – i bambini hanno la missione di riconsegnare loro la speranza e di far tornare uno spiraglio di luce”. “Nel videoclip che abbiamo realizzato - racconta la band - abbiamo voluto giocare con le ombre, ombre salvifiche, ombre che volano leggere, ombre che danzano, ombre che sono l'antitesi dell'oscurità e che anzi fanno risaltare la luce e la chiamano a sé. La farfalla è indubbiamente l'animale più colorato che la natura ci abbia donato, le sue ali sono vere e proprie tavolozze piene di colori. I colori rappresentano inoltre la forza delle diversità e ci dicono quanta bellezza possa derivare dall'unione tra ciò che è “diverso”. La musica, infine, rappresenta il linguaggio universale dove ciò che non si comprende con la mente viene elaborato dalle emozioni”. “Farfala Sucullo” porta il titolo dell'omonimo spettacolo teatrale di Giuseppe Adduci, già vincitore del Premio Drammaturgia “Teatro, Cinema e Shoah”, istituito dal Centro Romano di Studi sull'Ebraismo dell'Università di Roma “Tor Vergata”. Pubblicato nei mesi scorsi, l'album dei Sulutumana “Non c'è limite al meglio” contiene testi che ripercorrono lo sviluppo artistico della formazione, riarrangiati e reinterpretati sotto la guida artistica del produttore Piero Cassano e del co-produttore Fabio Perversi, arrangiatore del brano "Lunedì mattina". La band, che si è aggiudicata la “Targa Tenco Imaie” nel 2000 quale “Miglior artista inedito”, è stata protagonista al Festival del Cinema di Cannes appena conclusosi: nella sezione “Short Film Corner” ha firmato le musiche del cortometraggio “Il folle sogno di un mondo impossibile”, prodotto da Emmecidue per la “Sorgente” di Fondazione Comaschi Onlus. Un progetto, questo, nato in collaborazione con il regista Mauro Cozza, con l'attrice e regista teatrale Valentina Ferrari e con Francesca Marchegiano, autrice della sceneggiatura, e che ha per attori gli ospiti della Casa Alloggio “La Sorgente” (per persone sieropositive o in Aids) di Como, dove dal 2010 si sono svolti una serie di laboratori artistici ai quali i Sulutumana hanno contribuito con la propria musica. Il gruppo è assurto agli onori delle cronache musicali grazie al Premio Tenco edizione 2000, vincendo la targa per la sezione esordienti. La band lombarda - in dialetto il nome significa “sul divano” - esiste dalla fine degli anni Ottanta: nella traiettoria artistica ha saputo intrecciare elementi della cultura popolare con efficaci composizioni proprie, facendo leva sui testi e su una ricerca strumentale di ottimo profilo. Line-up della band: Gian Battista Galli (voce, fisarmonica); Francesco Andreotti (pianoforte, tastiere, fisarmonica); Nadir Giori (contrabbasso, basso elettrico); Angelo Galli (cori, flauti); Beppe Pini (chitarre); Samuel Elazar Cereghini (batteria, percussioni)