Con “Internet!”, un’intro idilliaca, t vernìce ci invita ad immergerci nel suo mondo etereo, in una trasposizione musicale delle sue incertezze e riflessioni sul perché continuare a fare musica. Le sue perplessità sono chiare fin dalla seconda traccia, intitolata con retorica “Smetti di suonare?”.
Per l'artista questo album è una rivendicazione dei propri dubbi e delle proprie insicurezze sul presente, e allo stesso modo del bisogno quasi primitivo di provare a creare qualcosa che prima non c’era, fuori dal flusso enorme di input che esistono già. Attraverso i 10 pezzi che compongono l'album, t vernìce percorre un’analisi introspettiva alla scoperta della vera natura della creatività, cercando di capire quale sia la linea sottile tra il creare come dovere, per evitare la banalità e la mediocrità, e il creare come slancio implacabile e vitale.
L’artista, con un sound malinconico e cupo, ma allo stesso tempo morbido e avvolgente, dà sfogo alla sua confusione e allo stesso tempo trova risposta nella musica. Le canzoni sono paragonate a delle piante domestiche: entrambe nate e cresciute nella sua cameretta buia, se innaffiate con passione e dedizione rappresentano quell’energia essenziale senza la quale tutto sarebbe asettico e vuoto: