Tante Anna sono Alessandro Baronciani (Altro) voce e chitarra e Thomas Koppen (June and the Well) al basso, più una batteria elettronica, tipo la Doktor Avalanche dei Sisters of Mercy. Non serve altro al duo per entrare sottopelle con una riproposizione aggiornata del post-punk oscuro, destrutturato della sua essenza gotica in favore di testi più emotivi. In parole povere, la forma è quella della deriva più nera degli anni '80, ma si sente che i due ne hanno masticati di anni '90, di emo americano, soprattutto nei testi. Tre pezzi inquadratissimi, nessuna concessione alla moda del momento. In questo senso piuttosto integralisti al punto che "Quattro" ricorda i Christian Death con le chitarre shoegaze mentre le altre due tracce, musicalmente, sono figlie del percorso dei Cure da "Pornography" (gli intrecci chitarra-basso con la batteria marziale di "Iasu") a "Kiss Me Kiss Me Kiss Me" (l'inizio di "Termine", se chiudi gli occhi, ti porta all'interno di un palasport qualsiasi, tra capelli laccati e trucco nero, immerso nei giochi di luce blu). Le parole, invece, sono tutte più che terrene. Una storia tra due personaggi, in prima persona, racchiusa tra il "Non dirmi che è finita, non sarei mai partito, non sarei mai salito" e il "Sono le quattro e suono alla tua porta". Nel mezzo alle contraddizioni, forse la verità: "Onestà finisce qua, come mai non so decidermi? Come stai? Dovrei portarti via, farò in modo di proteggerti." Non c'è altro e va bene così. https://www.facebook.com/TanteAnnaTante/timeline http://tanteanna.bandcamp.com/