Quarto album per l'esperta indie band con base a Rio de janeiro, il cui suono a metà tra surf music e new wave viene spesso associato a quello dei paulista Cansei de ser sexy. Meglio sarebbe dire il contrario, vista la maggiore anzianità di servizio del trio formato da Gabriel Thomaz (chitarra e voce), Bacalhau (batteria) e Selma Vieira (basso e voce). Quest'ultima, membro effettivo al momento della registrazione di "Teletransporte", è stata ora sostituita da Flávia Coury. Riferimenti e confronti a parte, il disco propone un repertorio pop-rock di grana abbastanza spessa, senza ambizioni sperimentali e destinato a un pubblico di giovanissimi, in cui testi di vago sapore non-sense si sovrappongono a soluzioni armoniche in stile punk anni 80. Le onnipresenti e copiose schitarrate creano sonorità a volte distorte, a volte western, a volte pulp. Il clima è quello sfrenatamente liberatorio di una festa tra teenager, non ostante i tre di cui sopra ragazzini non lo siano più da un pezzo. Il cantante, a tratti, fa la vocetta da Pierino e l'atmosfera scanzonata suggerisce che l'avanguardia abita a un altro indirizzo. Comunque, ci si diverte, facendo finta di essere alternativi. Tra le quattordici tracce scegliamo l'aggressiva "Muito mais", l'insolito reggaeton-rock "Guitarrada", la spagnoleggiante pillola "Hotel Cervantes", il blues "Identificação" e la ballata anni 50 "PanAir do Brasil". "Inesperado", "Marketeiro" e "Mundo moderno" paiono di diretta derivazione B-52's, quasi fossero tratte dal repertorio del gruppo americano in voga negli anni 80. Dischetto per discoli, simpatico e sfrontato, tassativamente vietato ai maggiori di età. Con il plusvalore della produzione di Berna Ceppas e Kassin. Per i più curiosi, una buona opportunità: l'intera produzione del gruppo è scaricabile gratuitamente collegandosi al sito. http://www.autoramasrock.com.br