Gran gruppo i Blasters, davvero un gran gruppo. Suonavano pura e semplice american music ma lo facevano in modo eversivo: allo stesso modo di come i loro contemporanei Jason And The Scorchers(altro ottimo gruppo da riscoprire) facevano country od i Los Lobos tex-mex. In altri termini, la tradizione a braccetto con la rivoluzione.
Nessuna sorpresa, allora, trovarli sovente a zonzo con gli X, e di sicuro lo avevate già capito chi erano i vari John, Billy, Exene e DJ che stavano sulle balle ai signori Alvin, nevvero?
Percorsi opposti per giungere allo stesso risultato, quelli seguiti da Blasters ed X. Se, infatti, questi ultimi partivano dal punk per innestarvi abbondanti dosi di roots-music (straordinario, in tal senso, «Under The Big Black Sun»), i Blasters facevano esattamente il contrario, contaminando le radici con purissima e velenosa attitudine punk; e per chi pensa che non potesse funzionare, rimando al link di «Just Another Sunday» (che non sta lassù per caso), per ammirare un Billy Zoom simpaticamente strafottente e fancazzista alle prese con la tradizione (che più tradizione non si può) di «Trouble Bound».
Hanno funzionato alla grande, i Blasters, altroché, e per rendervene conto vi rinnovo l'invito a far vostro «Hard Line», piccolo e meraviglioso bignamino che nel breve volgere di nemmeno un'ora ripercorre con sapienza e consapevolezza un secolo di musica popolare a stelle e strisce.
Poi, se ci riuscite, ancora meglio se mettete le mani su «Testament», doppio cd con l'intera produzione del gruppo ed un travolgente live a testimoniare le tonnellate di passione ed i litri di sudore che i fratelli Alvin hanno sparso nella loro carriera.