The Crazy Crazy World Of Mr. Rubik Urna Elettorale Finito il tempo dell'ironia surreale ma amara del precedente Are You Crazy Or Crazy Crazy?, i The Crazy Crazy World Of Mr Rubik di Urna elettorale (The Crazy Crazy Crisi) sciolgono la triste contemporaneità dei nostri giorni in un sound corrosivo che sa di atmosfere narcotiche, Sud America e Africa. Come se i tempi grami che ci troviamo ad affrontare non meritassero altro che un estraniarsi consapevole e alterato chimicamente, un tribalismo sciamanico in piena riscoperta terzomondista esaltato dall'abuso di Roipnol. La parola d'ordine è asciugare i suoni, calibrare gli spazi vuoti, perdendosi magari nel mantra ruvido di un'iniziale Sebele che nella parte centrale trova il modo di giocare con l'ambient, nel world-blues sintetico/psichedelico di Urna Elettorale o magari nel noise in rima baciata de La nona rivoluzione silenziosa. Il linguaggio è al solito imbastardito da mille influenze, elettronica compresa, senza che si perda mai di vista quella direttiva etnografica (riletta in chiave post-industriale, come i Ninos Du Brasil insegnano) che sembra rappresentare il punto focale del disco (Pabababè). Il mix di reiterazione di suoni, poliritmie catartiche e velleità lisergiche raggiunge l'apice nella reinterpretazione di una Live in Pankow dei CCCP trasfigurata. Semanticamente, il punto più alto di un lavoro che se non è esattamente un concept, di certo assomiglia a un trip in piena regola con tanto di chiusa ambivalente: una E' tempo di... a metà strada tra happy ending in chiave vagamente Akron/Family e scura pulsazione ambient disturbata. Disco di sostanza, Urna Elettorale (The Crazy Crazy Crisi), meno elaborato dal punto di vista dei testi rispetto all'esordio ma capace di una buona originalità su uno scheletro fondamentalmente post-punk. Un sophomore che riesce a coinvolgere senza sublimare. www.facebook.com/TCCWOMR