Cosa ci fa un tedesco da solo con un banjo e un kazoo? Un disco di undici tracce che intitola “Too close to heaven” e poi un viaggio, lungo, lunghissimo, che sembra non finire mai, che ha attraversato Francia, Germania, Spagna, Paesi Bassi, Svizzera, Italia e aspira ad arrivare fin lassù, ai cancelli di un paradiso maledetto dentro cui è rinchiusa sua madre: peccato che abbia tanto peccato, perché lì dentro, The Dad Horse Experience, non lo lasceranno entrare mai. Se prima di Dad un tedesco che suona musica country poteva sembrare la brutta, bruttissima copia del buon vecchio Johnny Cash, dopo Dad potrete ricredervi, perché questo personaggio dalla fisiognomica bizzarra, orecchie a sventola e rughe scavate, scrive delle canzoni in perfetto stile americano, chiamatele pure dei gospel roots, e si prende anche il gusto di infilarci in mezzo delle storie di ubriaconi redetti. Tra ritmi incalzanti e sonore pernacchie d'accompagnamento, arriva a toccare l'atmosfera di un polveroso saloon, tra il cioccare dei boccali ricolmi di birra e gli speroni ben piantati sulle travi di legno di un pavimento consumato, nella preghiera alcolica rivolta ad un Signore dall'iniziale maiuscola che si nasconde lassù, chissà dove, affinché aggiusti la sua anima solitaria dal lungo elenco di peccati, snocciolati uno ad uno come fossero grani di un rosario davvero poco mariano. E se vi doveste mai chiedere che cosa può fare un tedesco con quattro corde in croce, la risposta sarebbe più o meno questa: suona inni accorati per una religiosità popolare che cerca consolazione in un Dio delle bettole, in un paradiso sporco brutto cattivo ma soprattutto negato, e come un cantastorie se ne va di corte in corte a raccontare le sue storie di Grazia, Eternità e Redenzione, a puttane, ladri e puttanieri, mostrando loro con l'indice della mano destra il buco che gli attraversa il cuore, “subway for my loving god”. Scordatevi i rosari del venerdì sera, scordatevi le preghiere inginocchiati sul bordo del letto e scordatevi pure di andare a messa quando fuori è già domenica e fa freddo: prendete “Too close to heaven” e lasciate che suoni le sue undici preghiere, finché vi togliete dalle labbra, con il dorso della mano, la schiuma bianca di una birra da mezzo.Amen. www.dad-horse-experience.com