Il "Made in Italy" che fa tendenza Già l’esordio “Black Roses” aveva posto gli anconetani The Dogma in una posizione di superfavoriti per un ulteriore spinta del metal italiano verso livelli d’eccellenza; ora, ad un anno di distanza, “A Good Day To Die” si presenta con caratteristiche ancora più convincenti per il giusto decollo della band a livello internazionale, grazie ad un power metal dalle forti connotazioni hard rock che richiama gli ultimi Edguy nella forma ma con maggiore sostanza a livello di rendimento complessivo. A scaldare l’ambiente ci pensa subito una title-track massiccia e, soprattutto, sganciata dagli stereotipi di matrice teutonica e finlandese che dettano legge ormai da diversi anni nel nostro continente. Ancora meglio i The Dogma fanno con il primo singolo “In The Name Of Rock”, spingendo l’acceleratore sulla componente melodica, quasi fossero una sorta di Bon Jovi imbastarditi con i suddetti Edguy. Poi, “Bitches Street” si avvale di tappeti di tastiere che amplificano la matrice epica del sound della band, così come la successiva e bellissima “She Falls On The Grave”, la quale si percepisce come una miscela di Ten, Therion e Sonata Arctica… Splendida davvero! Buona parte della ottima riuscita dell’album va ad un cantante duttile e potente quale è Daniele Santori, il quale riesce a far brillare anche un brano tutto sommato deboluccio come “I Hate Your Love” (nono stante il flavour epico che piacerà a non pochi defenders) e, soprattutto, a dare le giuste sfumature ad una power ballad di spessore come “Autumn Tears”. Dopo una “Ridin’ The Dark” giocata su ritmiche che sostengono un approccio sensibilmente più aggressivo, tocca a “Angel In Cage” a portare i The Dogma nei meandri gothic, esplorati con un approccio non emulativo, ma conservando intatta l’anima power della band. Ancora Therion come influsso ‘corale’ in una “Back From Hell” che avvicina sempre più i The Dogma agli Edguy in termini di struttura musicale e dopo una “Feel My Pain” che in verità non mi ha esaltato, tocca dapprima a “Bullet In My Soul” e poi a “Christine Closed Her Eyes” chiudere l’album, ribadendo l’unione di epic metal e hard rock celebrata lungo tutto “A Good Day To Die”, opera di sintesi assolutamente vincente e fulgido esempio di un metal italico ben lontano dagli sbeffeggiamenti subiti un ventennio fa. Line Up:Daniele Santori - Lead and backing vocals Cosimo Binetti - All electric and acoustic guitar, bass Stefano Smeriglio - Keyboards and piano Giuseppe Chirico - drums www.thedogma.ne