Spesso ci si dimentica che il termine 'indierock' si associava, oltre che ad una natura indipendente, anche ad un suono specifico, sghembo e di frequente a bassa fedeltà. Che poi la cifra stilistica lambisse di volta in volta il pop o il rock più spigoloso non faceva una gran differenza, era comunque ascrivibile ad una scena che annoverava tanto i Pavement e Sonic Youth, che piccole realtà come i Karate o i Van Pelt. Le classificazioni di questo tipo sono soggette a grossi mutamenti, per cui nel calderone 'indie' oggi ci finisce una moltitudine di band spesso differenti per intenti e caratteristiche. Poi arriva un disco come questo dei Flying Sebadas, ultima uscita della cagliaritana Zahr Records, che ci ricorda come fosse quel suono. “Vol. 1” è un esempio riuscito di commistione tra attitudine melodica e spigoli indierock in chiave blueseggiante, ma ascoltare le sette tracce in scaletta è più semplice che descriverne le caratteristiche. A partire dalla suggestiva traccia di apertura dal titolo in romanesco, cosa inspiegabile per il semplice fatto che qui la lingua scelta è l'inglese, brani come “You Wet Clothes” ci consegnano una band creativa, che gioca con i tempi medio-lenti e le aperture pop che hanno un retrogusto Beatlesiano ( e come potrebbe essere altrimenti quando si parla di lucenti melodie brtitish?). Un disco che è come una ventata fresca di primo mattino, quando si ha bisogno di ingranare e rendere la propria faccia presentabile al prossimo. Un centro pieno per l'etichetta di Cagliari, che col tempo riesce a distinguersi sempre con maggior personalità nel nostro panorama di musica indipendente, spesso costretto tra la anguste mura di un pop da cameretta poco originale oppure in una emulazione un po' paracula del cantautorato degli anni '70. www.myspace.com/theflyingsebadas