In questa caldissima estate mi accingo a fare le ultime recensioni prima di andare finalmente al mare. Scelgo di ascoltare per primo il promo di questi The Generators, incuriosito dalla confezione molto americana, stelle e fiamme, e dal curioso nome della casa discografica. Infilo il dischetto nello sportellino e rimango subito aggradato dal sound punk rock '77, grezzo e divertente, alla Clash e Sham 69 per intenderci. Di certo questa non è una band di pischelli alle prime armi che suonano punk tra un partita con la Play e l'altra, i componenti sono in parte dei veterani del punk, gente scafata che sa come e cosa suonare. Ed infatti i 30 minuti di questo album scorrono via lisci come l'olio, le 12 tracce riescono ad avere, sempre rimanendo nel genere, caratteri differenti e ritornelli accattivanti. Vi troverete in un batter d'occhio a canticchiare le varie "Down in the city", "Dead at 16" e "Keep on runnin'": non mi meraviglierei più tanto se diventasse il vostro disco dell'estate. In definitiva quest'album non dice nulla di nuovo, ma propone in gran stile un tipo di punk rock ben noto a tutti e mal rispolverato da molte bands a cui sicuramente mancano il gusto per gli arrangiamenti e la capacità di scrivere buone canzoni. Un disco onesto, sudato veramente, da ascoltare in macchina a 160 km/h. www.myspace.com/thegenerators