Carley e Jonathan Wolves, alias The Ghost Wolves, traggono questo nome dal suono feroce e primordiale della loro musica e dall’infanzia di Carley trascorsa in un ranch insieme a un branco di lupi ibridi. Marito e moglie, si ispirano al delta blues, al garage rock, all'american roots music, il tutto macinato dentro un genere che loro chiamano “stomp and roll”. Dopo un paio di EP è arrivato il debutto “Man, Woman, Beast”, sulla Plowboy Records di Nashville che ha tra i “boss” anche il leggendario Cheetah Chrome. Un titolo autobiografico, è evidente. Rock’n’roll, garage, roots, White Stripes, Cramps, dope punk, pellerossa, cowboy, lupi… I Ghost Wolves sono noti per la loro contagiosa chimica sul palco e l’energia grezza sciorinata attraverso riff assatanati e produzioni di rumori assoluti e per una vita folle attraverso gli Stati Uniti. L’ultimo album è stato registrato ad Austin, agli Arlyn Studios (dove Ray Charles, Willie Nelson, Stevie Ray Vaughan e altri hanno registrato) ed è stato masterizzato da Howie Weinberg (Nirvana, Ramones, Clash). Il loro strepitoso live set, selvaggio e ultra voodoo, li ha fatti conoscere anche oltre i confini degli Stati Uniti, ottenendo l’attenzione internazionale. Ora tornano in Italia con un bel 7” uscito lo scorso anno per la Third Man Records.