THE GREAT DECEIVER ‘Terra Incognito’ (Peaceville/Andromeda) Pur proseguendo lunga la linea stilistica che caratterizzava il precedente (e ottimo) ‘A Venom Well Designed’, con ‘Terra Incognito’ i The Great Deceiver premono in maniera convinta sull’acceleratore che li porta diretti sull’autostrada hardcore. Il che non significa che abbiano composto un lavoro di HC puro, visto che comunque le influenze death alla At The Gates (da cui proviene il cantante Tomas Lindberg, qui più propenso a variare le tonalità vocali, non solo al vetriolo) ancora sussistono, ma hanno optato per una rilettura variegata dell’HC. Infatti il “tiro” delle dieci canzoni è meno ossessivo e incessante rispetto all’opera precedente, concedendo più spazio alle aperture strumentali e strutturali. E senza trascurare che l’album (sovente avvolto da una patina oscura) non è esente da momenti in cui il gruppo svedese va a sfiorare il new metal, il gotico aggressivo e il rock tecnologico. Stando così le cose non risulta irrilevante citare il fatto che ‘Terra Incognito’ è stato prodotto, oltre che dall’immancabile Daniel Bergstrand, anche da Örjan Örnkloo, chitarrista dei defunti Misery Loves Co.; e vi posso garantire che le affinità tra l’ultimo periodo di MLC e alcune scelte di The Great Deceiver si notano eccome. Comunque sia trattasi di un album solido, da ripassare più volte e che dimostra come la band non stia affatto dormendo sugli allori. www.thegreatdeceiver.com