THE INDELICATES indie_folk rock_punk Londra (U.K) Ovvero dove si spiega finalmente la scelta di Julia (che qui si riappropria del suo cognome: Clark-Lowes) che si allontanò dalle Pipettes già sulla rampa di lancio per unirsi a questo surreale quintetto di Brighton, bizzarro miscuglio di cabaret music ed anticonformismo che guarda alla scena pop inglese più artisticamente impegnata, dalla Band Of Holy Joy ai Black Box Recorder. Sono già grandi, gli Indelicates, e la scelta di una canzone ambiziosa e difficile come "We hate the kids" per la prima uscita su singolo lo dimostra: le voci di Julia e di Simon Clayton - quello che in copertina regge una pistola infilata nella bocca di lei - sputano veleno con la verve polemica di Matt Johnson ed identico elegante taglio letterario, in felice contrasto tra loro - sognante lei, ubriaco lui - e con chitarre di bambagia appoggiate su un tessuto ritmico arso e brullo che introducono un emozionante saliscendi di piano. Ma tutto è concentrato sul cantato, che ridicolizza l'idolizzazione delle pop stars colpevolizzando il popolo bue dei teenagers (“Waiting For Pete Doherty To Die”). Sul retro, la meravigliosa "Burn all the photographs" appuntisce e distorce le chitarre diminuendo le ingombranti citazioni a Kate Bush della versione demo; Julia se ne impossessa sino al refrain, quando la batteria esplode e la chitarra si liquefa: bellissima ed agghiacciante. Letterati ed aristocratici, trasandati ed affascinanti, decisamente snob. Se riusciranno a non diventare troppo antipatici troppo presto (li hanno già definiti i Queen con due Morrissey alla voce) gli Indelicates potrebbero riuscire a realizzare la rivoluzione poetica alla quale ambiscono. E Julia non avrà di che pentirsi. http://www.myspace.com/theindelicates