Se poi arrivando nella hall (magari vista la pensione nella quale eravamo alloggiati questo termine può sembrare non proprio appropriato) ti ritrovi davanti Andrea Carminati, che del gruppo in questione è cantante e chitarrista, accompagnato dalla sua dolce compagna, beh allora capisci di essere proprio a casa. Ed è proprio grazie a questo fortuito, quanto apprezzatissimo, incontro che ho appreso che i Kaams avevano appena fatto uscire un nuovo 7″ per la mai troppo lodata Area Pirata Records. E come da tradizione, visto il legame saldissimo fra questa webzine e l’etichetta toscana, questo pregevole dischetto è finito nelle mie mani ed eccomi qui a parlarne con il mio consueto distacco. Il lato A, quello da il titolo al singolo, è un pezzo orecchiabile ma per nulla leggero, anzi ha un bell’incedere spedito e, a dimostrare per l’ennesima volta l’ecletticità del terzetto bergamasco, io ci ho trovato persino un tocco di country, una sorta di Johnny Cash che incontra gli Small Faces. Sono forse un pazzo visionario? Agli ascoltatori e ai componenti della band l’ardua sentenza. Il lato B è invece occupato da una cover dei primissimi Box Tops, quelli con in formazione un giovanissimo Alex Chilton, e si tratta di un riadattamento rinforzato che i Kaams eseguono in maniera davvero mirabile. Io sarò vecchio e noioso ma non mi stancherò mai di ripeterlo, non c’è bisogno di cercare band valide negli angoli più reconditi degli Stati Uniti o di chissà che altra nazione, quando in Italia abbiamo gruppi validi come questo, e molti altri ancora. E fatemi essere sciovinista per una volta, mica ho mai ammazzato qualcuno!