Il movimento - e la mancanza di esso - fa da sfondo all'ultimo album del duo inglese formato da Kat Day e Nicholas Wood. I semi dell'album sono stati seminati in forma di demo in Spagna, e sono cresciuti tra Berlino e Regno Unito prima che le restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria globale bloccassero il loro tour.
“Unity”, questo il titolo del disco, è il settimo lavoro della band dal loro esordio del 2010 – il terzo via Invada Records – e segue la traiettoria che li ha visti attraversare tanti generi e stili musicali (EBM, krautrock, shoegaze, post-punk, ambient, electronica, indie rock) quanti sono i paesi che hanno toccato durante i loro tour mondiali e festival come il Primavera Festival, il Green Man e il Meltdown Festival.
Durante il lockdown il loro legame è coronato in matrimonio. Quest’evento così importante nelle loro vite si è riflettuto anche nella loro arte. Musicalmente il duo usa per la prima volta la doppia voce solista: le loro voci fluttuano l'una accanto all'altra, a volte interconnesse e altre volte sfiorandosi delicatamente l'una con l'altra. L'artwork dell'album, due cerchi di pietre interconnessi, rafforza ulteriormente questo tema “Mi piace vederlo come un raffinato incontro di due entità - un'unità. Non volevamo che questo fosse un album di matrimonio, ma in un certo senso lo è - è la nostra vita".
Riguardo al nuovo singolo “World on Fire” dicono: ‘“World On Fire” è stata composta alla fine del 2019 e parla della dualità e come la frase ‘dare fuoco al mondo’, suona distruttiva ma può anche riguardare qualcosa di straordinario. Volevamo lasciare questa frase volutamente aperta all’interpretazione … Nel corso del tempo siamo diventati tutti insensibili alle cattive notizie e agli eventi orribili attraverso la televisione e i social media. Più o meno allo stesso modo in cui le persone rallentano per guardare un incidente d’auto, sembra che tutti noi siamo diventati sempre più ossessionati dal guardare il mondo in fiamme’.