Citare Charles Mingus, bassista e compositore, leader di gruppi rimasti nella storia del jazz, scomparso ormai da un ventennio, significa entrare subito nel mito. Così anche l' orchestra che Sue Mingus, moglie del celebre jazzista, tiene in piedi da anni e che ha suonato domenica mattina al Manzoni per gli «Aperitivi in concerto» si presenta aureolata da nobili sentimenti: non soltanto mantenere in vita la musica di Mingus, ma anche proporre pagine poco note, magari ingiustamente scartate, come è accaduto per «Music for Todo modo». In più Sue ha voluto che nella nuova edizione dell' orchestra fossero presenti anche un fagotto, un clarinetto basso e un corno francese, rispettivamente suonati da Michael Rabinowitz, da Douglas Yates e da Bobby Rouch, strumenti dai timbri scuri, poco usati nel jazz, ma molto amati dal compositore. Ed è stata una felice intuizione perché la formazione in tal modo ha acquistato una maggior gamma di colori, una nuova intensità di suoni. Nel concerto di domenica, fra gli altri temi, anche «Invisibile Lady» a cui ha dato un testo Elvis Costello. Nel disco «Tonight at Noon» è lui stesso a cantare i suoi versi, mentre al Manzoni la voce è stata quella di Frank Lucy, straordinario trombonista prima che cantante. E proprio lui ha iniziato con un sermone: «Visto che stamattina non avete potuto andare a messa - ha detto Sue - apriamo lo spettacolo con un gospel». Musica all' insegna della nostalgia, ma anche musica che fa emergere un jazz fra i più gloriosi e l' ombra di un uomo che è stato fra i più prolifici «esploratori» di nuove situazioni sonore. http://www.mingusmingusmingus.com/MingusBands/orchestra.html