“New Frontiers” è un ulteriore balzo in avanti nella carriera, breve ma molto intensa, del trio, che mescola con ancor maggior destrezza il suono dell’Inghilterra degli anni ‘60 con quello degli anni 2000. Un disco importante, quasi un concept album, che ruota e si sviluppa attorno ad una storia intima, quel “piccolo mondo antico” che ancora si può ritrovare nella Val d’Ossola, terra d’origine dei The Monkey Weather.
La scrittura del disco nasce attorno alla figura del Nonno, un pittore, un artista, figura antica, maestosa e affascinante. A pochi giorni dalla sua scomparsa, i ragazzi si ritrovano per le mani la sua ultima opera, “L’Incompiuta”, che ritrae “un calesse che sfrecciava per il passo del Sempione con uno sfondo che raffigurava un’alba rosa. Il suo ultimo lavoro. Quasi finito. Mancava solo qualche ritocco forse, la firma… era lì che ci aspettava. Sulla finestra appeso a un chiodo il suo orologio da taschino che ancora andava e ticchettava nel silenzio.”
È questo fermo immagine, intimo e suggestivo, a fare da collante tra le canzoni che narrano della “nuova frontiera”, la riscoperta del mondo dell’infanzia e la scoperta del “nuovo mondo”, quello del domani che verrà. I The Monkey Weather raccontano le storie della loro terra, storie di contrabbandieri e viaggiatori, storie di conne tra due mondi: il passato e il futuro, la vecchia e la nuova frontiera e lo fanno arricchendo uno storytelling già denso di per sè con una sensibilità pop non comune.
Dopo aver condiviso il palco con mostri sacri dell’indie-rock come Kasabian e The Vaccines, aver suonato in lungo e in largo in Italia e all’estero, i The Monkey Weather sono pronti per questo ennesimo viaggio, accompagnati da collaborazioni importanti quali i conterranei Bienoise e Metius (ee S.T.P. / e Midnight Kings) e supportati dalla produzione di Olly Riva (Shandon / Olly Riva & e Soulrockets).