The Movements, svedesi, di stanza a Stoccolma, sono certamente una delle bands più di prestigio di quella cerchia di musicisti svedesi che nel primo decennio del terzo millennio hanno rivolto accoratamente la loro attenzione al garage ed alla psichedelia di estrazione sixties, mettendosi d'impegno nel proporla con modalità nuove. Ennesima conferma, The Movements, di quanto alto e validissimo sia il tasso di proselitismo che questo tipo di sonorità ha avuto nei paesi scandinavi (Danimarca innanzitutto) negli ultimi decenni. Con “Follow”, che esce per la benemerita italiana Teen Records di Massimo del Pozzo, The Movements festeggiano 10 anni di frenetica attività durante la quale hanno messo su una nutrita discografia per varie etichette, tre lavori di lunga durata, due 7” ed un 10”: è proprio quest'ultimo, “Drag Me Up”, inciso originariamente nel 2004 per la Lonestar Records ed ormai irreperibile, che ci ripropongono saggiamente in “Follow” (è d'uopo il ringraziamento all'iniziativa della Teen Records), sei dei dodici brani in scaletta. E' davvero un gran bel sentire: si potrebbe subito sintetizzare dopo l'ascolto dell'EP “Drag Me Up”, da Thinking too fast a CCtv (sorta di novella Louie Louie) che ai cinque musicisti svedesi - David Henriksson (lead vocal), Kalle Kulenovic (guitars), Gustaf Gimstedt (keyboards and backing vocals), Daniel Eriksson (bass), Thomas Widholm (drums) - non difetta proprio nulla, anche dal punto di vista compositivo: belle ed armoniose songs cantate da Henriksson con dolce ed all'occorrenza aggressivo trasporto, tiro garage sicuro e dirompente basato sul dialogo serrato di tastiere e chitarre, una notevole aggressività ed una sezione ritmica dinamica e rocciosa che non perde un colpo. Certo, nulla di nuovo sotto il sole, ma a fare la differenza è il piglio fiero e convinto. www.themovements.com www.myspace.com/themovements www.facebook.com/themovementsgbg