Palestrina, Roma, Lazio, Italia: e chi l'avrebbe mai detto? Nonostante il precedente “Hate For Free” ci colpì positivamente quasi cinque anni fa, davvero non ci saremmo mai aspettati tanta veemenza, rabbia e cattiveria dai The Nosebleed Connection, combo capitolino letteralmente indiavolato e capace di dare la paga a molte band ultra-pompate e straniere d'oggigiorno. Almeno in studio, sia chiaro, dal vivo non possiamo (ancora) pronunciarci. Cominciamo a lodare la produzione, perché sebbene non sia l'aspetto determinante che identifica un gran disco, anch'essa ha i suoi meriti per lanciare i TNB nell'iperspazio metallico: il mixing ai Subsound Studio di Roma e il mastering allo Studio 73 di Ravenna rendono “God, The Loser. The World Is Yours.” una bomba sonora pienamente degna dell'esposizione internazionale. E poi arriva la musica: originalità sotto lo zero, ma una verve assassina e venefica che trasforma la tracklist in un assalto senza fronzoli a cavallo tra thrash-death moderno, hardcore metallizzato, metalcore-senza-coretti-puliti, il tutto sorretto da un groove sempre al limite del collasso e da un vocalist – non a caso si fa chiamare Sparta – che ad ogni verso sembra sputare l'anima; sezione ritmica potente, quadrata e fantasiosa quel che basta, riffing stra-noto ma urticante e doloroso comunque. Tanto per intenderci: se gli Hatebreed vi hanno fatto defecare con il loro ultimo lavoro, gettatevi a capofitto sui The Nosebleed Connection e non ve ne pentirete mai! Citare influenze sarebbe facilissimo ma del tutto inutile: da Slayer ad At The Gates, da Machine Head a Soulfly e vecchi Sepultura, in questo album ci sono vent'anni di metal estremo tritati e frullati insieme. Undici brani corrosivi, maturi e perfetti, undici scartavetrate in faccia. Da farsi sanguinare il naso. www.myspace.com/13014746