Dopo il ritiro dalle scene di Martin Oldham per motivi di salute, il quartetto di Londra e Brighton, torna nuovamente e a grande richiesta sulle scene, presentando così il loro nuovo batterista: Jonathan Endersby. Pionieri dei “Guerrilla Gig” e vincitori di un NME Award intitolato a John Peel per l’innovazione musicale, i The Others sono considerati una band schietta, controversa ed eccellente dal vivo, sono infatti in grado di attirare l’attenzione come poche altre band; il carisma e l’innato talento del cantante permettono al gruppo di presentarsi con fermezza e decisione. La band è determinata a essere riconosciuta per la sostanza della sua musica, per i suoi messaggi e per la potenza dei concerti, piuttosto che per le controversie. Il loro secondo album “Inward Parts”, come ha descritto in una recente intervista, Dominic Master, il frontman del gruppo, è un album innegabilmente onesto e sincero. Le canzoni sono state scritte in un periodo di emozioni contrastanti: quando viveva in un appartamento della East End e contemporaneamente era in tour mondiale con la band, quando i singoli erano nella top 30 e veniva intervistato tutti i giorni finendo nelle copertine dei magazines musicali . I testi illustrano questo periodo di agitazione, controllo, pressione, amore, dipendenza, disillusioni, sopravvivenza, regole e amicizia; per questo, ha dichiarato di avere di una gran voglia di tornare in tour, cantare dal vivo e vedere la reazione del pubblico. I loro fan più accaniti, sono così attivi che Dominic riceve più di cinquanta chiamate al giorno (Dominic Master è famoso anche per aver reso noto il suo numero di cellulare tramite interviste e siti web, tanto che tuttora questo numero è disponibile sul sito della band). “Inward Parts” è più carico e intenso rispetto al loro debutto; è un album prodotto da Dave Allen (The Cure, Depece Mode, Sisters of Mercy) e Mark Ralph (Filthy Dukes, Suicide Sports Club), ed è influenzato dagli usi e costumi dei paesi e le comunità da dove vengono i The Others: Londra, Manchester, Brighton e Newcastle. Mentre nel primo album “Lackey” (Poptones), spiccano i singoli Stan Bowles (brano ispirato al genio sregolato di Pete Doherty), William e This Is For The Poor, da “Inward Parts” (Lime Records), emerge The Truth That Hurts, il cui videoclip è stato girato dal regista italiano Giorgio Testi. Dei The Others si è sempre detto che non c’è band che abbia diviso così tanto opinioni e pareri, amati o odiati non sono mai passati inosservati. SI E’ SCRITTO DI LORO: “Irresistable teen anthems and an icon-in-the-making frontman." - Sunday Times “Bursting with excitement – The Others are worth celebrating” – The Sun “Turning a messed up existence into great pop music” – XFM " Britain 's most worshipped new band” - NME “Messy but exciting – the sound of empty lager cans being kicked towards the barricades” – The Mirror “There's promise here if they can stay out of jail or the looney bin” - Mojo "Transcending the rules to create something extraordinary." - The ObserverDominic Masters: voce Johnny Others: basso Jonathan Endersby: batteria Jimmy Lager: chitarra www.myspace.com/theotherstheband