“The Echo of Pleasure” è il quarto album in studio della creatura di Kip Berman, salita prepotentemente alla ribalta della scena indie americana ed europea con il suo esordio omonimo, seguito da due album, Belong e Days of Abandon, che sono stati celebrati dalle più grandi riviste musicali e non, da Rolling Stone a Pitchfork, da The New York Times e The Guardian.
E’ amore, amore per la musica, quello che caratterizza il lavoro dei The Pains of Being Pure At Heart, lo pseudonimo dietro cui si agita la mente creativa di Kip Berman. Dalle origini come band radicata nello stile della musica indie C-86 fino alla sua attuale dimensione da Alternative Rock anni ‘90 (e dove si sentono riverberi degli Smashing Pumpkins), ripercorrendo la storia della musica alternativa tra gli ‘80 e i ‘90 in America.
In “The Echo of Pleasure”, Kip Berman riporta dietro le manopole del mixer Andy Savours (già produttore di My Bloody Valentine e The Killers), e dà vita a nove tracce che regalano momenti di pura vitalità e atmosfere più malinconiche e pensose rispetto ai suoni a cui la band ci aveva abituato. Un album più maturo in cui la chitarra lascia spesso il ruolo fondamentale ai synth più oscuri.
I The Pains of Being Pure at Heart arrivano in Italia nella formazione che comprende il chitarrista Christoph Hochheim (ex Depreciation Guild), Jacob Danish Sloan al basso, Chris Schackerman (ex membro di Literature e Mercury Girls) alla batteria e alle tastiere Jess Rojas.
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