Slow Summits • Difficile, se non impossibile, avvicinarsi a questo album senza avvertire a pelle la stessa autorevolezza, familiarità, spessore e maturità che hanno reso grande Fade, l’ultimo Yo La Tengo. Sarà per il tocco di John McEntire, che ha prodotto entrambi i dischi; o sarà perché le affinità elettive tra Stephen McRobbie e Katrina Mitchell (unici superstiti della formazione originale) e Ira & Georgia sono innegabili, tanto per le infatuazioni velvettiane, per le voci soffuse, per le dinamiche in costante evoluzione quanto per il significato cruciale per le scene che hanno rispettivamente fondato (Glasgow e Hoboken, negli ’80 come oggi, non devono essere poi così distanti). Slow Summits non è soltanto il graditissimo ritorno dei Pastels su lunga distanza da sedici anni a questa parte (escluse collaborazioni e soundtrack, Illumination reca la data 1997), è la pietra miliare che ha il dovere di ricordarci, nel 2013, la statura di un’entità che dell’indie-pop scozzese è di fatto sinonimo. Dici Pastels e dici Creation, C86, Rough Trade, Baby Honey e tutto quello che, dai Vaselines fino ai Belle And Sebastian passando per Teenage Fanclub (e citiamo solo i più noti) ha reso la Scozia la capitale morale dell’indie-pop europeo e non solo. https://www.facebook.com/pages/The-Pastels/104919779578550 http://www.thepastels.org/ https://twitter.com/pastels_the