E' sempre innocente, la canzone pop? E' sufficiente registrare in camera, avere un account su myspace o purevolume per far scattare l'empatia? Beh, nell'era web tutto ciò costituisce un buon viatico, ma poi ci deve sempre essere la materia prima, il suono nudo e crudo, il testo significante. Solo dopo, si torna indietro a riconoscere come propri i segni disseminati à la Pollicino per acquisire il pubblico voluto, e solo quello. La cameretta di Stefano e Gabriele (in 'libera uscita' dall'emo project The Nerd Follia, e ditemi se non è un bene che dall'emo si passi all'indiepop.) è in Brianza, ma sarebbe potuta essere in Danimarca, Irlanda, Giappone -soprattutto- e non sarebbe cambiato niente al bene di queste sei tracce in inusuale formato "dvd", che ascoltate ad una ad una sanno come appagare l'atavico bisogno di soddisfazione musicale, risultando più complesse di quanto gli indizi facciano trapelare ("This day will belong to me", per dire, suona sullo stesso crinale esposto dei Postal Service). Forse è nell'intierezza dell'ep che si viene a perdere un briciolo di fragranza e coesione, ma il pop è il genere che per antonomasia consente anche di dare credito a un singolo pezzo per volta. Una voce, quella di Stefano, paracadutata dal pop minore inglese degli anni ottanta, quello che confinava col new romantic e con la new wave (sentire "Sarah Mary" se non fa il verso al motivo di "Alive and kicking" dei Simple Minds); Gabriele invece si occupa delle orchestrazioni di strumenti analogici -la casio ribalda di "Revelation" parla per tutti, curioso il sample vocale nella piacevole "The monkey and the cat"- partiture sintetiche e rumori assortiti, che conferiscono un sapore diverso (Shins?), come fa il dado col brodo, quasi come se prima di ogni operazione si fosse letto scrupolosamente un manuale. a riprova della matrice estetica 'nerdish', considerata so cool negli ultimi frangenti. La validità di questa release e l'incoraggiamento che le offriamo è anche concettuale: con la progressiva facilità di crearsi musica homemade, il livello dovrà sempre più elevarsi per emergere, alzando il tiro di liriche e strutture. Per quanto ci riguarda, i due ragazzi lombardi bruciando le tappe sono veramente già a buon punto, se godessero di distribuzione nipponica vedrebbero premiati i loro sforzi in misura maggiore, stante l'amore di quel mercato per le stranezze occidentali, da pronunciare nella loro buffissima traslitterazione. www.myspace.com/thephonograph