Un album italiano dal sound più che internazionale, tanto che si fa a fatica a credere che sia stato prodotto tra la provincia di Bari e Roma.
Pur essendo giovanissimi, i The Pier si sono fatti notare fin dagli esordi per la personalità musicale particolarmente definita, in voluto ma spontaneo contrasto con le “mode del momento”, che potremmo incasellare nel math-rock, se non sapessimo che alla loro musica i confini di genere stanno davvero stretti.
Dead Reckoning contiene 10 tracce in cui questo trio di giovani fenomeni si esprime totalmente senza scendere a compromessi. Rispetto al primo album in questo si percepisce la volontà di fare le cose con calma, e farle bene soprattutto. Gli incastri ritmici e armonici, i campionamenti, gli inserti vocali costruiscono un percorso più curato del disco d’esordio, con brani più complessi ma sempre di facile ascolto.
La composizione dei brani è tutta di Danilo De Candia, Gabriele Terlizzi e Davide Pasculli, coadiuvati nella registrazione, nel missaggio e nella produzione artistica da Francesco Castrovilli. Il mastering è stato affidato ad Andrea De Bernardi (Eleven Mastering Studio).
Dead Reckoning ovvero navigazione stimata: è una tecnica di navigazione a mezzo della quale è possibile determinare la posizione corrente, utilizzando gli elementi quali: posizione precedente, velocità, direzione e senso
Quello dei The Pier è un viaggio, e con Dead Reckoning ci comunicano, le loro attuali coordinate.