Un grande esordio quello dei veneti The Rituals, il cui sound prende il via dale sonorità post-core che piano piano stanno conquistando anche il nostro paese con band di alta qualità come ad esempio i Settlefish. "The past twelve months" non lascia un attimo di tregua sfoderando tutta la schizofrenia del post-hc unita alla melodia di cui questo disco è pieno. "Not a tear" apre il disco con una vera scarica hardcore distinta da riff ricercati e continui cambi di ritmo.Ma è con "An inept need for backups" che la vena melodica si fa sentire per poi fondersi con l'aggressività in "Back in the days". La chitarra acustica di "Song formerly know as Love Song" ricorda retaggi emo, subito controbilanciati dal potente hardcore di "100 razors". Quello che colpisce dello stile dei Rituals è la freschezza e l'originalità del songwriting e lo si può notare nei continui cambi di registro dei pezzi, che mantengono comunque sempre la stessa tensione emotiva.Ottima l'alternanza delle due voci, quella di Ricardo (chitarra) e quella di Nicolò (basso), che contribuiscono a creare l'atmosfera di aggregazione proposta dall'hardcore. "The past twelve months" è la prova che sulla scia del panorama hardcore (di cui ormai anche l'Italia è satura) anche la scena post-hardcore, dove è possibile esprimere più spunti di originalità, sta proliferando nell'underground italiano, dando vita ad ottime creature come appunto i The Rituals. www.therituals.com www.myspace.com/therituals